D’Amato (Lazio): «Chi finisce in terapia intensiva e ha rifiutato il vaccino deve pagarsi il ricovero»

L’annuncio dell’assessore alla Sanità del Lazio D’Amato: «La Regione sta studiando il modo per contestare ai No vax le spese per le cure mediche»

L’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato vuole far pagare il ricovero a chi finisce in terapia intensiva dopo aver rifiutato il vaccino. «Queste persone che rifiutano la vaccinazione mettendo a rischio le libertà altrui devono assumersi la responsabilità delle proprie scelte e azioni fino in fondo», dice oggi a Il Messaggero. Assicurando che la sua non è una boutade: «È un’idea a cui stiamo lavorando e ci sono dei modelli a cui, ad esempio, facciamo riferimento. Sono quelli della Lombardia dove un tempo veniva spedito a casa del paziente, prima ricoverato e poi dimesso, una sorta di memorandum su quanto fosse costata la sua degenza all’ente regionale». Il Lazio oggi è una delle regioni con il maggior numero di vaccinati contro Covid-19. Ma resta uno “zoccolo duro” di refrattari all’immunizzazione. Nonostante i numeri dicano che sono proprio loro a rischiare di più di finire in terapia intensiva e che il vaccino inequivocabilmente protegge dalle forme gravi della malattia. «La Regione sta studiando il modo per contestare ai No vax le spese per le cure mediche. Lo faremo: è ora di mettere un punto», sostiene D’Amato. Ogni ricovero in terapia intensiva costa circa 1.500 euro al giorno per una media di 17 giorni di degenza. «L’aspetto più difficile da accettare è che queste persone nel momento esatto in cui finiscono ricoverate si rendono conto del dramma e del pericolo che stanno correndo e tutti si pentono di non essersi vaccinati», conclude. Nel Lazio sono 250.152 residenti tra i 50 e i 79 anni che non hanno prenotato la vaccinazione.


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