Il candidato di Fratelli d’Italia e il tatuaggio con il simbolo della resistenza nazista: «Non ne sapevo nulla»

Francesco Cuomo fa il tatuatore, era amico di Diabolik e sull’avambraccio ha il simbolo di Werwolf: «Non sapevo che fosse il nome di una rete clandestina di guerriglieri tedeschi»

Francesco Cuomo è il proprietario di Eternal City Tattoo, che si trova nel quartiere Prati a Roma ed era frequentato anche da personaggi del calibro di Fabrizio Piscitelli detto Diabolik. Lui invece dice oggi a la Repubblica che non è vero che il suo soprannome è “il camerata” e adesso che è candidato alle elezioni comunali di Roma con Fratelli d’Italia spiega anche che il tatuaggio sull’avambraccio che ritrae Werwolf, il simbolo della resistenza nazista, non c’entra con la politica: «In tedesco significa lupo mannaro, licantropo. Così mi chiamava un amico quando ero ragazzo, perché andavo a letto sempre alle cinque del mattino dopo avere dato una mano ai miei in pizzeria. Me lo feci tatuare con il numero 5 accanto». I tre teschi? «Non sapevo che fosse il nome di una rete clandestina di guerriglieri tedeschi. Con quel tatuaggio ho girato il mondo, sono stato nei paesi arabi, in America e anche in Germania e non ho mai avuto problemi. Ma le pare che nel 2021 uno come me, che lavora nove ore al giorno, sei giorni alla settimana nel centro di Roma, un padre di famiglia, possa simpatizzare col nazismo? I proprietari del mio locale fanno parte della comunità ebraica, oggi ne abbiamo riso insieme». Ma lui non è fascista: «Sono un patriota, un tradizionalista. Sono per il crocifisso attaccato in aula a scuola. La domenica vado a messa». E su quella vecchia vicenda dell’incriminazione per il pestaggio ultrà di un agente della Polfer conclude: «È una brutta storia, con un lieto fine. La mia fedina penale è immacolata. Oggi sono solo un gran lavoratore, nel tempo libero sto in famiglia o faccio sport. E sono un artista».


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