Uomini e donne divisi da una barriera all’università in Afghanistan

Nello scatto di un ateneo di Kabul, diventato virale, si vedono sei donne con il capo coperto sedute ai banchi su due file e, oltre la tenda grigia, altrettanti uomini

Le donne coperte dalla testa ai piedi da un niqab obbligatorio, rigorosamente separate dagli uomini da una barriera. È la segregazione di genere imposta dal nuovo modello di scuola dopo il ritorno al potere dei talebani in Afghanistan. Nel giorno del rientro all’università è diventata virale sui social una foto scattata nell’ateneo Ibn-e-Sina di Kabul che mostra le studentesse separate dai colleghi maschi da una tenda che divide in due l’aula. Nello scatto si vedono sei donne con il capo coperto sedute ai banchi su due file e, oltre la tenda grigia, altrettanti uomini. Con la loro interpretazione oscurantista della sharia, giorno dopo giorno i talebani intervengono in maniera sempre più pervasiva. E a tre settimane dalla presa di Kabul, col ritorno negli atenei dopo l’emergenza, le prime a farne le spese sono appunto le ragazze, costrette a indossare la lunga e ampia tunica nera che copre i capelli, accompagnata da un velo dello stesso colore che lascia scoperti solo gli occhi. Nelle aule, poi, devono restare nascoste allo sguardo dei colleghi maschi, formando classi solo femminili se ci sono almeno 15 studentesse o aule comuni ma separate da tende appositamente installate a tagliarle in due, in una plastica rappresentazione della segregazione di genere che rischiano presto di subire milioni di donne in Afghanistan. L’ultima volta che i talebani erano stati al potere, dal 1996 al 2001, alle donne era stato impedito l’accesso all’istruzione e al lavoro.


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