Reazioni avverse ai vaccini, l’ultimo rapporto Aifa: 91 mila segnalazioni su 76,5 milioni di dosi. Gravi solo 13 su 100 mila

La stragrande maggioranza dei casi segnalati riguardava reazioni lievi alla vaccinazione, come dolore al braccio della somministrazione e lieve febbre

Dal dicembre scorso sono pervenute all’Agenzia Italiana del Farmaco 91.360 segnalazioni di reazioni avverse ai vaccini anti Covid. Il dato arriva direttamente dall’organo di farmacovigilanza e fa riferimento al periodo 27 dicembre 2020 – 26 agosto 2021. Il numero di casi in questo range di tempo è rilevato al netto di 76.509.846 dosi di vaccino inoculate alla popolazione: il tasso di segnalazione in relazione a questa cifra è di 119 eventi avversi ogni 100mila somministrazioni. Tra vaccinazioni eterologhe agli under 60, infine, sono arrivate 248 segnalazioni su un totale di 604.865 inoculazioni, con un tasso di 41 casi ogni 100.000 dosi. Nell’86,1 per cento, in particolare, le reazioni non hanno avuto eventi clinici gravi: si va dal dolore in sede di iniezione ai dolori articolari collegati alla febbre.


Stando al rapporto fornito dall’Aifa le reazioni con esiti gravi sono state il 13,8 per cento dei 91.360 con un tasso di 13 casi avversi ogni 100 mila dosi offerte. La maggior parte delle reazioni, comunque, si è palesata il giorno stesso della vaccinazione nell’80 per cento dei casi e più raramente dopo le 48 ore. Come già affermato nei precedenti documenti dell’organo. Dal quadro ricostruito dall’Aifa, invece, risulta che il vaccino Comirnaty, l’ex Pfizer ora commercializzato con questo nome, è quello più utilizzato al momento (71 per cento delle dosi). A seguire il Vaxzevria (l’ex AstraZeneca, al 16 per cento), lo Spikevax (l’ex Moderna, 11 per cento) e il Janssen (2 per cento).


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