«Per Varese, meglio Bianchi»: il manifesto del candidato leghista che gioca con il doppio senso razzista

Il commento del consigliere regionale del Carroccio Giacomo Cosentino: «In effetti, soprattutto in Piazza della Repubblica, non se ne vedono più»

«Per Varese, meglio Bianchi». La Lega di Varese sceglie un doppio senso dal sapore razzista per promuovere il candidato sindaco del centrodestra, il deputato leghista Matteo Bianchi, scelto dalla coalizione Lega-FdI-FI. Se poteva restare qualche dubbio sulla buonafede dello slogan, a fugarlo è stata un collega di partito del candidato: il consigliere regionale lombardo della Lega, Giacomo Cosentino, ha postato su Facebook la foto del candidato commentando: «In effetti, soprattutto in Piazza della Repubblica, non se ne vedono più» riferendosi ai cittadini italiani. Al commento critico di una utente, il consigliere ha ammesso il doppio senso: «Ovviamente ho giocato ironicamente sul doppio senso della parola ‘bianchi’». E pensare che un altro slogan della campagna elettorale di Bianchi è «Basta barriere. Varese uno spazio per tutti».


Chi è il candidato leghista Matteo Bianchi

Matteo Luigi Bianchi, leghista doc classe 1979, iscritto al partito di Umberto Bossi dal 1995, ha iniziato la sua attività politica a 19 anni come consigliere comunale a Morazzone, paese di cui è poi diventato sindaco nel 2009 dopo cinque anni da assessore alla cultura. Segretario provinciale della Lega Nord nel 2012 resta in carica fino al 15 marzo 2021. Nel 2018 diventa deputato della Repubblica. Sul suo sito Bianchi spiega di voler cambiare le cose nella sua città, Varese, «facendo, ascoltando tutti voi ogni giorno e insieme raggiungendo i nostri obiettivi. Il dialogo e confronto sono fondamentali, ma non hanno alcun valore se poi non si concretizzano».


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