Rita Amenze si era rivolta ai carabinieri il giorno prima di essere uccisa da suo marito, lo scorso 10 settembre, nel piazzale della ditta a Noventa Vicentina, dove lavorava. La trentenne aveva segnalato in caserma i maltrattamenti subiti da Pierangelo Pellizzari, 61 anni, fino al punto di essere cacciata di casa alla fine di un violento litigio. Il fatto sarebbe avvenuto il 3 settembre scorso, quando l’uomo avrebbe aggredito la moglie appena rientrata a casa. Il litigio sarebbe poi degenerato fino al punto di spingerla fisicamente fuori dalla casa a Villaga, in provincia di Vicenza, con spintoni e insulti dell’uomo nei confronti di sua moglie. Di quel litigio però la 30enne aveva solo parlato con i carabinieri della stazione di Barbarano-Mossano, ma non aveva formalizzato nessuna denuncia. L’uomo era stato già condannato nel 2018 per violenze sulla precedente compagna. Da mesi Amenze e suo marito non vivevano più nella stessa casa, dopo diverse liti scoppiate anche perché la donna avrebbe voluto portare in Italia i suoi figli rimasti in Nigeria contro il volere di suo marito. L’uomo è stato arrestato lo scorso 11 settembre, dopo essersi barricato in una casa poco vicina alla sua abitazione. Domani 14 settembre si svolgerà l’interrogatorio di garanzia. L’uomo è indagato per omicidio aggravato dalla premeditazione e dal vincolo di parentela, rapina e minacce.
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