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Crisanti: «In due anni tutti i non vaccinati avranno preso il Covid». Pregliasco: «Terza dose solo per i fragili? Non è detto»

17 Settembre 2021 - 12:13 Redazione
Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova: «Il Green pass non è una misura sanitaria ma un fantastico strumento per indurre le persone a immunizzarsi»

«Tutte le persone non vaccinate si infetteranno in due anni». La previsione è firmata Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova. Con la variante Delta, che ha un indice di trasmissione superiore a 7, «non c’è la possibilità di scappare dal virus, è una questione statistica. Non voglio spaventare nessuno, ma è l’ABC dell’epidemiologia: con un virus con questa trasmissibilità, senza vaccini si infettano tutti in pochissimo tempo», ha detto inserendosi nel dibattito su vaccino anti-Covid e Green pass obbligatorio. «L’obiezione più valida, tra le persone riluttanti a vaccinarsi, è che hanno paura. Io però rimango sempre stupito davanti a queste parole. Come è possibile avere più paura del vaccino che delle conseguenze del virus? Il virus ha provocato 150 mila morti in Italia, ci porteremo appresso questo dramma per molto tempo. Le persone che hanno paura del vaccino pensano magari ‘sto attento, con i comportamenti corretti non mi infetto» ha aggiunto. Intanto il governo ha varato l’obbligo di Green pass per tutti i lavoratori, pubblici e privati, che partirà dal 15 ottobre. Crisanti, a proposito della certificazione verde ha specificato che «non è una misura sanitaria ma un fantastico strumento per indurre le persone a vaccinarsi, ma non è uno strumento che blinda gli ambienti dal Covid. Le persone non possono dire “ho il Green pass, faccio quello che voglio”: non è così. Israele dimostra che i vaccinati si infettano e trasmettono il virus».

Pregliasco: «L’obbligo vaccinale sarebbe la soluzione migliore»

Sull’obbligo di Green pass è intervenuto anche Fabrizio Pregliasco: «L’obbligo vaccinale da un punto di vista tecnico è meglio, alla luce delle evidenze oggettive di efficacia del vaccino e del profilo di sicurezza; è quindi un elemento determinante per la riduzione di impatti e costi sanitari, e anche per la ripresa economica». Sulle vaccinazioni, Pregliasco ha detto: «Credo che la vaccinazione anti Covid con la terza dose sarà solo per i soggetti a rischio ma questo dipenderà dall’andamento della stagione». La possibilità di estenderla alla popolazione generale «sarà valutata dopo aver scavallato il periodo invernale. Dobbiamo partire dal presupposto che questo inverno possa esserci un colpo di coda del virus, ci sono tutte le condizioni perché questo accada».

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