Casamonica, la sentenza del maxiprocesso: «È un clan mafioso»

Si tratta della terza organizzazione mafiosa riconosciuta a Roma, dopo gli Spada e i Fasciano

Il clan Casamonica è a tutti gli effetti una organizzazione mafiosa. Lo hanno ribadito i giudici della decima sezione del Tribunale di Roma dopo sette ore di camera di consiglio. I magistrati hanno condannato i componenti della famiglia Casamonica del quartiere Romanina a Roma per associazione di stampo mafioso. Si tratta del terzo riconoscimento del reato di associazione mafiosa per un’organizzazione che opera nella Capitale, dopo gli Spada e i Fasciano. La decisione di oggi ha riguardato 44 imputati, 14 dei quali accusati di associazione mafiosa, ovvero di essere gli esponenti apicali di una vera e propria organizzazione paragonabile a Cosa nostra e alla ‘Ndrangheta. Nell’elenco, ricostruisce il quotidiano Domani, anche un maresciallo della guardia di finanza, oltre a «imprenditori e uomini di confine tra il mondo di sotto e quello di sopra». La richiesta del pubblico ministero che ha istruito l’indagine, Giovanni Musarò (lo stesso che ha fatto condannare i carabinieri che pestarono a morte Stefano Cucchi), era di 630 anni di galera.


L’attesa per la decisione di oggi era, soprattutto, per una valutazione – mafia o non mafia – che inciderà sul peso da dare a tanti episodi avvenuti nel cuore della capitale nel corso di mezzo secolo: usura, estorsioni, controllo del territorio di Roma che dalla Tuscolana si estende da un lato verso Ostia e dall’altro fin quasi all’Abruzzo (la regione da cui la famiglia Sinti è arrivata a Roma), secondo l’accusa dimostravano la forza di un clan pericoloso quanto le famiglie del Sud d’Italia. Nel 2019 il processo a carico di 16 esponenti del clan, che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, si è concluso con 14 condanne e due assoluzioni davanti alla gup di Roma, Angela Gerardi. In quella circostanza, il tribunale valutò che sì, quella dei Casamonica, era effettivamente un’associazione mafiosa.


Virginia Raggi: «Li ho combattuti senza paura»

La sindaca di Roma Virginia Raggi ha pubblicato un post su Facebook per commentare la sentenza di oggi: «Oggi processo Casamonica. In questi anni ho abbattuto le loro ville abusive. Erano lì da decenni. L’ho fatto senza paura, al fianco dei cittadini onesti. Sempre dalla parte della legalità. Per essere andata contro di loro e non aver girato lo sguardo dall’altra parte, ora vivo sotto scorta e la mia vita è cambiata. Lo farei di nuovo con la stessa convinzione e la stessa determinazione».

In copertina ANSA/ANGELO CARCONI | Un immagine della Villa sequestrata, durante la presentazione del quinto rapporto Mafie nel Lazio presso una Villa dei Casamonica sequestrata, Roma, 6 ottobre 2020.

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