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La crisi di Evergrande incombe su Pechino. I funzionari cinesi al Wsj: «Dobbiamo prepararci alla tempesta»

Il colosso immobiliare è indebitato per 305 miliardi di dollari. Secondo il quotidiano statunitense, le autorità non hanno intenzione di salvarlo

La crisi di Evergrande minaccia la Cina. Secondo quanto riportato dal quotidiano Wall Street Journal, che cita funzionari locali, Pechino sarebbe riluttante a salvare il colosso immobiliare, in rosso per 305 miliardi di dollari. Pechino avrebbe chiesto ai funzionari in tutto il Paese di «prepararsi a una possibile tempesta», come conseguenza del collasso di Evergrande. Le autorità cinesi hanno iniziato a chiedere ai governi locali di organizzarsi in vista del possibile collasso del gruppo. Le agenzie governative locali, al pari delle imprese statali, hanno ricevuto l’indicazione di intervenire solo all’ultimo minuto nel caso in cui Evergrande non riuscisse a gestire i propri affari «in modo ordinato». Come riportato da Bloomberg, i regolatori finanziari cinesi hanno emesso una serie di istruzioni precise sul caso Evergrande, suggerendo al gruppo di concentrarsi sulla conclusione dei lavori delle proprietà incompiute e sui rimborsi ai singoli investitori, così da evitare l’insolvenza a breve termine sulle obbligazioni in dollari americani. I regolatori hanno chiarito agli stessi rappresentanti dell’azienda di Shenzhen che la società dovrebbe comunicare in maniera più «proattiva» con gli obbligazionisti per evitare il default. Il gruppo deve saldare 83,5 milioni di dollari in scadenza oggi, con 30 giorni di tolleranza per effettuare il pagamento prima di diventare insolventi e scatenare la crisi.


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