L’ipotesi suicidio e il mistero dei tabulati: cosa sappiamo della morte di Giacomo Sartori

Gli inquirenti indagano sui tabulati telefonici per capire la dinamica dell’accaduto

Giacomo Sartori, il 29enne ingegnere informatico scomparso il 18 settembre scorso a Milano, si sarebbe suicidato. Il suo corpo è stato ritrovato poco distante dalla sua auto. È questa, al momento, l’ipotesi più accreditata secondo i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, coordinati dal pm Andrea Zanoncelli della Procura di Pavia. Il corpo senza vita del giovane è stato trovato dopo sei giorni di ricerche in un casolare a Casorate Primo, nel pavese. Tuttavia, malgrado sul corpo di Sartori non siano stati riscontrati segni evidenti di violenza, il pm Zanoncelli intende attendere i risultati dell’autopsia per capire le cause del decesso. Ma intorno alla morte del giovane originario di Mel, nel Bellunese, non mancano diverse zone d’ombra. Secondo le ipotesi degli inquirenti il giovane si sarebbe suicidato nella notte tra venerdì e sabato scorso. L’ultima volta che è stato visto, lo scorso venerdì 17 settembre, Sartori si trovava con amici nel quartiere di Porta Venezia a Milano, e ha subito il furto dello zaino con all’interno il portafoglio, documenti, due pc aziendali e il cellulare della società per cui lavorava.


La vicenda e le indagini

Dopo il furto, il giovane ha lasciato il bar e si è allontanato senza dare alcuna spiegazione agli amici su dove si sarebbe diretto. Con la sua auto, il 29enne avrebbe seguito il segnale del cellulare aziendale, ancora acceso, e sarebbe arrivato presso il casolare nel pavese. «Il lavoro negli ultimi tempi lo stressava tanto, faceva spesso tardi, ad agosto non aveva fatto neanche le ferie», hanno spiegato gli amici ai carabinieri. Ma nulla più di questo. Secondo Repubblica nel computer aziendale sottratto al giovane, c’erano mesi di lavoro che a causa del mancato backup potevano essere andati persi. Ma, a detto fonti dell’azienda per cui lavorava il giovane, «nel pc non c’erano cose tali da giustificare uno stato d’animo disperato». Fondamentali per chiudere le indagini saranno la risoluzione delle incognite relative al tragitto compiuto dal giovane quella notte, per cui sarà essenziale l’analisi dei tabulati telefonici, ancora parziali.


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