Morisi, il racconto dell’escort romeno: «La droga ce l’ha data lui. Ero terrorizzato e sono fuggito»

In un’intervista esclusiva a Repubblica, il ragazzo che ha portato i carabinieri in casa di Morisi parla della notte passata con lui: «Mi ha distrutto la vita»

«Sono incazzato per quello che sto leggendo sui giornali, le cose sono andate diversamente». A parlare in esclusiva su Repubblica a Giuliano Foschini e Fabio Tonacci è P.R., uno dei due ragazzi presenti alla festa e che il 14 agosto scorso ha portato i carabinieri nell’alloggio di Luca Morisi, ex spin doctor di Matteo Salvini. Modello ed escort di 20 anni, di nazionalità romena, ha detto che quella notte a casa di Morisi gli ha «distrutto la vita». «Mi sono sentito male e sono fuggito. Con me ho prove, foto e messaggi che dimostrano che tutto ciò che vi dirò è la verità».


L’incontro con Morisi

P.R. ha raccontato di aver conosciuto Morisi tramite un suo coetaneo, anch’egli romeno, che vive come lui a Milano ed era stato contattato online da Morisi poco prima di Ferragosto. «Il mio amico a un certo punto mi chiama e mi dice che questo Morisi ci vuole incontrare», racconta a Repubblica. Secondo quanto riportato, avrebbero pattuito un pagamento di 4 mila euro «per andare da Milano a Belfiore e passare con lui una giornata». «Abbiamo trascorso con lui la serata, circa 12 ore insieme o forse qualcosa di più, non so dirlo con certezza», racconta il giovane, che afferma di avere ricordi annebbiati di quella notte passata insieme.


«Non sono mai stato così male»

P.R. va avanti con la ricostruzione e dice: «All’inzio ci siamo divertiti tutti, e ci siamo drogati». La droga, a quanto dice, l’avrebbe offerta Morisi. «Non era la prima volta che lo facevo, ma non mi è mai capitato di sentirmi così male», racconta. «Ero devastato e terrorizzato. Volevo andare via perché non mi sentivo bene. Ma gli altri due mi hanno detto di no». P.R. ha detto di non aver subito violenze o costrizioni, solo che a un certo punto è scappato via e «prima il mio amico romeno e poi Morisi» lo hanno seguito.

Immagine di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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