La resa dei conti scattata nella Lega in coincidenza temporale con il caso Morisi fa paura agli altri partiti del centrodestra. In particolare a Giorgia Meloni: «Se andiamo avanti così perdiamo anche nel 2023» è la frase riportata oggi da La Stampa che esprime i timori dentro Fratelli d’Italia. «Avevamo messo nel conto che la Lega potesse avere problemi», ha ripetuto la leader in questi giorni ai suoi. Ma adesso il pericolo balcanizzazione del Carroccio sembra davvero dietro l’angolo. «Magari avremo qualche voto in più – ragiona un dirigente di Fratelli d’Italia -, supereremo la Lega in molte zone, ma se i candidati vanno male, anche le liste ne risentono e ci perdiamo tutti». I timori vanno molto al di là delle amministrative che tutti danno per perse. «Non vorrei che Giorgetti fosse tornato alla vecchia Lega, quella che augurava a Roma il peggio», ha detto la leader di FdI a Porta a Porta riferendosi all’intervista in cui il ministro dello Sviluppo esprimeva apprezzamento per Carlo Calenda candidato sindaco della Capitale.
L’incubo di FdI è che anche con una vittoria alle politiche Meloni non possa governare perché a Palazzo Chigi resterà comunque Draghi o una figura in continuità con il governo delle larghe intese. «Non abbiamo nessun interesse a indebolire Salvini – dice al quotidiano un fedelissimo di Meloni – I nostri rapporti non sono idilliaci, ma una Lega desalvinizzata e centrista ci isolerebbe e Giorgia non vuole essere Le Pen». E i pericoli sono gli stessi che segnala Forza Italia. Mentre lo stesso Salvini ieri ha risposto al suo ex braccio destro: «Penso che a Roma Michetti abbia la competenza giusta per ripartire dalle periferie, non dai salotti di Calenda». E, spiega oggi Repubblica, nella frase “i salotti di Calenda” c’è tutta la distanza del Capitano dal candidato, ex pd, verso il quale Giorgetti ha espresso parole di apprezzamento.
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