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Morisi, il giallo del secondo indagato. La procuratrice smentisce, poi corregge il tiro: «Non lo escludo»

29 Settembre 2021 - 19:15 Redazione
La difesa dell'ex media manager della Lega aveva parlato di un secondo uomo di origine romena indagato nell'inchiesta per droga. Dalla Procura: «E' possibile, nel frattempo è stato individuata un'altra ipotesi di reato»

«Allo stato attuale non c’è un secondo indagato», ha detto la procuratrice di Verona Angela Barbaglio a proposito dell’inchiesta per droga che coinvolge l’ex social media manager della Lega Luca Morisi. «C’è un unico indagato ed è Morisi», ha spiegato Barbaglio, prima di aggiungere: «Io ho riferito solo ciò che ricordavo quando mi è stata comunicata la notizia di reato, un mese e mezzo fa: e in quel momento riguardava solo la cessione di una sostanza liquida, che i due ragazzi (in un primo tempo io stessa non rammentavo se due o tre), asserivano essere droga. Cosa sia successo dopo, ovvero se il collega Aresu, nel proseguo delle indagini, sia arrivato ad iscrivere una o altre persone, non lo so, E non intendo riferire circostanze che riguardano lo stato attuale delle indagini, che non conosco».

Il legale di Morisi Fabio Pinelli aveva parlato di «un secondo uomo di nazionalità romena indagato». Lo stesso che ai Carabinieri ha raccontato di un flacone «quasi pieno, da 125 millilitri, contenente droga dello stupro» appartenente a Morisi. La difesa dell’ex capo della “Bestia” aveva però replicato smentendo tutto: «Il flacone con il liquido non era suo». A questo proposito la Procura ha riferito che per i risultati delle analisi sulla composizione chimica del liquido nella bottiglietta si dovrà ancora attendere. La procuratrice ha commentato: «Se l’avvocato Pinelli sostiene che c’è un secondo indagato, uno dei due ragazzi, immagino che lo faccia a ragion veduta, avendo contattato il pm per approfondire gli atti dell’inchiesta. L’iscrizione nel registro indagini di una seconda persone potrebbe essere avvenuta perché nel frattempo è stato individuata un’altra ipotesi di reato».

Intanto l’avvocato di Morisi, Pinelli, conferma di aver già manifestato all’Autorità Giudiziaria la piena disponibilità del suo assistito a chiarire tutti gli aspetti della vicenda, ribadendo «la piena convinzione della irrilevanza penale della condotta di Morisi, il quale non ha mai posseduto il flacone contenente il liquido oggetto di accertamenti». Pinelli ha poi continuato con l’ipotesi smentita a stretto giro dalla procuratrice di Verona su nuovi indagati: «Confermiamo l’esistenza di un’ulteriore persona sottoposta a indagine oltre a Morisi», ha detto Pinelli in una nota. In quanto agli sviluppi dell’inchiesta poi, la difesa sembra non avere dubbi: «Si parla di un fatto che attiene alla vita privata dell’interessato e come tale deve essere trattato».

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