Bologna, docente No Green pass allontanato dall’aula: «Non posso insegnare il dubbio e poi piegarmi»

Il professor Francesco Benozzo ha firmato l’appello dei mille universitari contro il lasciapassare: «Considero la certificazione uno strumento discriminatorio»

Allontanato dall’aula dove insegna per essersi opposto al Green pass. Così il professor Francesco Benozzo è stato interrotto dal direttore di dipartimento mentre aveva cominciato la sua lezione in Santa Cristina, a Bologna. E ha dovuto lasciare l’aula. Ma ha già detto, pur essendosi opposto alle misure contro Covid-19, che tornerà «fino alla quinta mia lezione, perché questo è il mio mestiere, dopo sarò sospeso. La mia è coerenza: non posso insegnare ai miei studenti l’arte del dubbio e poi piegarmi. Considero il Green pass una normativa barbarica, uno strumento discriminatorio: sei sanzionato e ti tolgono il lavoro in assenza di un illecito», ha raccontato all’edizione bolognese di Repubblica. Benozzo, che insegna Filologia romanza, ha espresso scetticismo sulla certificazione verde fin dalla prima ora e ha firmato l’appello dei mille universitari contro il lasciapassare. Oltre ad essere uno dei tre promotori del referendum abrogativo.


«Da sempre contesto la gestione pandemica e cerco di far capire a che punto siamo arrivati all’università dove non c’è più spazio per il libero pensiero. Da una parte l’ateneo va in piazza a difesa di Patrick Zaki, studente del mio Dipartimento, dall’altra sono stato censurato perché esercito il pensiero critico. Non sono un esagitato, il mio curriculum parla da solo: 700 pubblicazioni, la candidatura al Nobel per la Letteratura, il coordinamento del dottorato in Studi letterari e culturali. È una questione di principio. E andrò fino in fondo», ha spiegato. Immediato il sostegno degli studenti No Green pass, che hanno sostenuto che è «intollerabile zittire una voce dissenziente e negare di poter assistere alle lezioni».


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