La ministra Messa: «Lo studente che non ha il Green Pass rischia anche la multa»

All’Università il controllo del Certificato è demandato ai professori. Chi ne è sprovvisto verrà allontanato dalle lezioni

La ministra dell’Università Maria Cristina Messa oggi parla con il Corriere della Sera di come funzionerà il Green Pass obbligatorio negli atenei. E spiega che il controllo del possesso della Certificazione Verde Covid-19 è demandato ai professori, mentre gli studenti che non lo hanno verranno allontanati dalle lezioni e rischiano anche la multa da 400 a 1.000 euro. Spiega la ministra: «Il controllo sarà a campione. Agli esami potrà farlo il professore o un suo delegato, prima dell’interrogazione. Per i docenti e il personale universitario il controllo è uno a uno. Gli atenei più piccoli riescono a farlo all’ingresso, quelli più grandi stanno attivando delle piattaforme». E se i prof trovano uno studente senza Green Pass «lo fanno uscire, è un po’ come sul treno che si scende alla stazione successiva, Il responsabile del rispetto delle regole è il rettore. Se dovessero esserci situazioni particolari, verranno segnalate alle autorità preposte. Lo spirito delle norme sull’obbligo di green pass è chiaro, è quello di insistere sul vaccino per tornare in presenza».


Messa poi parla dell’appello dei 600 prof universitari (tra cui Alessandro Barbero) contro il lasciapassare: «Ho appreso dell’appello dai giornali. Non mi sembra che ci sia preoccupazione sul green pass. Ripeto: lo spirito è un altro. Vaccinarsi per tornare in sicurezza». Infine due parole sul distanziamento sociale di un metro nelle aule (che i rettori vorrebbero abolire, preferendo l’obbligo di mascherine): «Le università potranno riaccogliere circa il 75 per cento dei loro studenti in presenza. Per i corsi più numerosi dovranno usare la didattica integrata con lezioni miste anche online. Il distanziamento è una misura decisa dal Cts, non si può cambiare».


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