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Modello Riace, Mimmo Lucano condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere: «Inaudito, neanche ai mafiosi»

30 Settembre 2021 - 16:21 Luca Covino
Mimmo Lucano
Mimmo Lucano
Pesante sentenza di primo grado contro l'ex sindaco del Comune calabrese. L'accusa aveva chiesto 7 anni e 11 mesi. Dovrà restituire anche 500mila euro relativi ai finanziamenti ricevuti da Ue e governo

Condannato a 13 anni e 2 mesi, quasi il doppio della pena di 7 anni e 11 mesi richiesta dall’accusa a inizio del processo. È pesante la sentenza di prima grado nel processo “Xenia”, il procedimento partito dall’inchiesta della Procura di Locri contro l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, accusato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. L’ex primo cittadino del Comune calabrese, noto per ii progetti di integrazione sociale ed economica dei migranti nel tessuto locale, era sotto processo anche per abuso d’ufficio, truffa, falsità ideologica, turbativa d’asta, peculato e malversazione a danno dello Stato. L’inchiesta contro Lucano è stata aperta nel 2018. Stando ai giudici, l’ex sindaco agì illecitamente nel controllo dell’accoglienza dei rifugiati nell’ambito dei progetti Sprar, Cas, Msna e nell’affidamento dei servizi da compiere nell’ambito del Comune di Riace. L’ex sindaco di Riace dovrà anche restituire 500 mila euro relativi ai finanziamenti ricevuti dall’Unione europea e dal governo.

Un estratto della sentenza

Lucano: «Vicenda inaudita, mi aspettavo un’assoluzione»

«Questa è una vicenda inaudita. Sarò macchiato per sempre per colpe che non ho commesso. Mi aspettavo un’assoluzione». Questo il commento dell’ex sindaco di Riace Domenico Lucano alla sentenza di condanna di primo grado a suo carino pronunciata dal tribunale di Locri. «Grazie, comunque, lo stesso ai miei avvocati per il lavoro che hanno svolto. Io, tra l’altro, non avrei avuto modo di pagare altri legali, non avendo disponibilità economica».

I difensori: «Condanna esorbitante, faremo appello»

«Una sentenza lunare e una condanna esorbitante che contrastano totalmente con le evidenze processuali». Queste le parole pronunciate dai difensori di Lucano, Giuliano Pisapia e Andrea Dacqua, dopo la pronuncia della sentenza di condanna a 13 anni e due mesi. I due hanno fatto sapere che, dopo la lettura delle motivazioni, ricorreranno in appello. «Oltre tredici anni di carcere per un uomo come Mimmo Lucano che vive in povertà e che non ha avuto alcun vantaggio patrimoniale e non patrimoniale dalla sua azione di sindaco di Riace e, come è emerso nel corso del processo, che si è sempre impegnato per la sua comunità e per l’accoglienza e l’integrazione di bambini, donne e uomini che sono arrivati nel nostro Paese per scappare dalle guerre, dalle torture e dalla fame», evidenziano i due legali. Secondo gli avvocati Pisapia e Dacqua, non solo la condanna, ma anche l’entità della pena inflitta a Mimmo Lucano «sono totalmente incomprensibili e ingiustificate. Aspettiamole motivazioni della sentenza per poter immediatamente ricorrere in appello nella convinzione che i successivi gradi di giudizio modificheranno una decisione che ci lascia attoniti».

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