Elezioni Torino, Damilano fa sognare il centrodestra. Ma la partita è aperta anche per Pd e M5s

Dopo l’addio di Chiara Appendino, Valentina Sganga punta ad arrivare almeno al ballottaggio. E il Pd sogna il recupero, dopo la sconfitta di cinque anni fa

Tutto è pronto per il turno di elezioni comunali a Torino. Le urne saranno aperte domenica 3 (dalle 7 alle 23) e lunedì 4 ottobre (dalle 7 alle 15), mentre l’eventuale ballottaggio si svolgerà dopo due settimane, quindi nei giorni di domenica 17 e di lunedì 18 ottobre. A correre per il titolo di primo cittadino del capoluogo piemontese saranno tredici candidati. Nonostante la rosa numerosa, la partita la giocheranno sostanzialmente in tre. Per il Movimento 5 Stelle, dopo la decisione dell’attuale sindaca Chiara Appendino di non ricandidarsi, scenderà in campo Valentina Sganga. Il Partito democratico, invece, ha scelto Stefano Lo Russo, nome risultato favorito durante le primarie dem. Il centrodestra ha scelto di puntare sull’imprenditore Paolo Damilano.


Gli altri candidati

Per quanto riguarda gli altri candidati, Rifondazione, Potere al Popolo e DemA sosterranno il professore universitario e storico Angelo D’Orsi. Il Partito Comunista invece punta sull’insegnante Giusi Greta Di Cristina. Il Partito Gay insieme al Partito Animalista sosterranno Davide Betti Balducci. Con la lista Futura per i Beni Comuni correrà il giurista Ugo Mattei, divenuto famoso negli ultimi mesi per le sue posizioni scettiche contro le misure di contenimento e l’utilizzo del Green pass negli atenei. Italexit, partito fondato da Gianluigi Paragone sosterrà Ivano Verra, mentre i No vax del Movimento 3V corrono con Paolo Alonge. Altri candidati civici sono poi Lorenzo Varaldo, Emilio Mazza e Roberto Salerno. Infine, per il Partito comunista dei Lavoratori ci sarà Massimo Chiesi.


La partita è aperta

Se da una parte i pentastellati sperano di proseguire la corsa con Valentina Sganga, Stefano Lo Russo vorrebbe riportare la città a sinistra dopo la sconfitta di Piero Fassino, cinque anni fa. Deve, però, fare i conti con un centrodestra mai così competitivo e rappresentato da Paolo Damilano.  Damilano, con la lista Torino Bellissima, potrebbe essere la vera sorpresa di questa competizione. Ha lanciato la propria campagna elettorale per primo e il centrodestra più draghiano punta su di lui, vedi l’endorsement di Giancarlo Giorgetti nell’intervista, concessa proprio a La Stampa di Torino, che ha aperto la guerra al coltello nella Lega. Se dovesse farcela, specie se riuscisse nell’impresa al primo turno, si rafforzerebbe l’ala della destra “ragionevole” nel Carroccio e non solo.

I restanti candidati sembrano relegati al ruolo di personaggi minori, eccezion fatta per Angelo D’Orsi. Il docente universitario della coalizione delle sinistre sta raccogliendo consensi tra gli intellettuali torinesi, e non solo, con una campagna elettorale fatta di incontri culturali e riflessioni. Spesso, durante gli incontri, è affiancato – e appoggiato – dallo storico e divulgatore Alessandro Barbero. Persino il regista britannico Ken Loach si è espresso a suo favore. L’eventuale ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra, pone dubbi su dove andranno a finire i voti dei Cinque Stelle. La logica degli schieramenti vorrebbe andassero al centrosinistra, ma l’intesa mancata per il candidato unitario non gioca a favore.

I sondaggi

Come si sa, l’autorità sulle comunicazioni proibisce la divulgazione di nuovi sondaggi negli ultimi 15 giorni prima del voto. Ovviamente le società di rilevazione continuano a effettuarli, per i loro clienti (istituzioni, forze politiche e singoli candidati) e come lavoro preparatorio in vista di instant poll, exit poll e proiezioni di lunedì pomeriggio. Ma è impossibile (e vietatissimo) pubblicarli. Gli ultimi ufficiali li potete trovare qui.

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