Trieste – Il presidio del Molo 7 al porto di Trieste è quasi vuoto. È il day after la grande mobilitazione che ha portato qui oltre 6 mila persone dalle regioni attorno al Friuli. Alle 8 di mattina ci sono circa un centinaio di persone. I portuali sono poche decine e qualche attivista sta togliendo dalla strada i mozziconi e le bottiglie di birra di una notte andata molto vicino all’alba. Nel tardo pomeriggio, quando il sole già stava tramontando, i messaggi politici avevano lasciato posto alla musica e il presidio si era trasformato in qualcosa di simile a un rave party. Playlist variegata. Si andava dal classicone People Have the Power fino a Tanti Auguri (con chiara citazione locale) e la canzone triestina Viva l’A e po bon. Dai social arrivano video che testimoniano come le casse abbiano continuato a suonare fino a notte fonda. Tanta birra, qualche canna e un numero di portuali sempre più basso. Da registrare la presenza di un uomo con il waveboard, un cilindro in testa e una miniatura di Spider Man attaccata a rimorchio.

E ora cosa facciamo? Era la domanda che circolava questa mattina al porto. Stefano Puzzer, il leader del Coordinamento lavoratori del porto (Clpt) controlla la rassegna stampa. Gli hanno portato i giornali e li scorre commentando i titoli. Per il portuali la linea rimane la stessa: sciopero a oltranza. Il Coordinamento No Green pass di Trieste specifica: «Aspettiamo di vedere come sarà la partecipazione oggi. Continueremo fino a quando avremo le forze». Anche il porto di Trieste è in attesa. Se oggi non arriveranno altri attivisti No Green pass, i lavori riprenderanno anche dal Molo 7. Intanto dal cavalcavia davanti al porto i primi attivisti cominciano a stendere gli striscioni. I portuali preparano il banchetto con le brioche, l’acqua e il the caldo. C’è già qualcuno con il megafono in mano. Si ricomincia.
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