Ghisleri: «Il voto? L’Italia è divisa tra l’85% di vaccinati e il 15% di No Green Pass»

La sondaggista: «Il voto per le politiche sarà diverso, oggi il dibattito è spostato sui temi nazionali»

Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, in un colloquio con La Stampa oggi parla dei risultati delle elezioni comunali e dei ballottaggi, che hanno visto il trionfo del centrosinistra e la sconfitta del centrodestra. La sondaggista spiega prima di tutto perché l’affluenza ai ballottaggi è crollata: «Perché il clima si è spostato su temi di carattere nazionale. Non si è parlato di strade o asili nido, ma di Green Pass o Recovery Plan. La scelta dei candidati del centrodestra, poi, è stata molto sofferta, non hanno fatto in tempo a farsi conoscere, si sono trovati in difficoltà anche perché lontani dalla lettura del territorio. E comunque si nota che il voto delle Comunali si va assimilando sempre più a quello delle Regionali. Il che è strano, perché i sindaci dovrebbero essere figure più semplici, accessibili, vicine ai cittadini».


Secondo Ghisleri il voto di ieri non è assimilabile a quello nazionale: «In queste elezioni erano chiamati al voto 12 milioni di elettori. Alla fine si sono espressi in 6 milioni circa. Ma alle politiche i votanti sono oltre 50 milioni. A questo giro mancava del tutto la provincia, che tradizionalmente è più vicina al centrodestra. In queste grandi città, il centrodestra non ha mai davvero sfondato. A Napoli o Milano, il centrosinistra governa da tempo. Lo stesso a Roma, tolta la parentesi di Gianni Alemanno. E poi, certo, ci sono state le “sorprese” Appendino e Raggi. Ma l’Italia, appunto, non è fatta di grandi città capoluogo; più dei 12 milioni delle metropoli, pesano soprattutto i 35 milioni delle città di provincia. Dove magari l’affluenza anche stavolta è stata più alta Attenzione dunque al voto nazionale, che può avere dinamiche molto diverse».


E la sondaggista parla anche delle rivolte per i certificati sul lavoro: «Le proteste di questi giorni ci hanno insegnato che in effetti l’Italia è divisa in due, con un 85% di popolazione vaccinata e con Green Pass, e un 15% che non vuole farlo e però ha la necessità di sentirsi rappresentato. Una minoranza che urla perché vuol far parte di una comunità da cui, per gli ovvi motivi, si sente esclusa. Anche questo elemento è importante, e confluisce nel trend che registriamo di disaffezione al voto. Quello che dobbiamo imparare a leggere è: quale è la richiesta della gente? Quale valutazione danno dei leader? C’è un senso di vuoto di fronte a determinate posizioni».

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