C’è anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando tra gli indagati per falso nei bilanci comunali. Con il primo cittadino palermitano sono coinvolti nelle indagini anche 23 fra ex assessori, dirigenti e capi area comunali, come riporta la Repubblica secondo cui tutti gli indagati hanno da poco ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini. La procura di Palermo accusa a vario titolo i 24 indagati di «falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico», dopo che la Guardia di Finanza avrebbe scoperto diverse irregolarità nei bilanci dal 2016 al 2019. Non è la prima volta che Orlando viene coinvolto in vicende giudiziarie: tra il 1995 e il 2005 è stato indagato per alcuni provvedimenti amministrativi presi quando era sindaco. Prosciolto pienamente, è stato condannato – sempre nel 2005 – per diffamazione aggravata ai danni dei consiglieri comunali di Sciacca, accusati di essere collusi con la mafia.
I 40 anni di carriera politica
Orlando, oggi, è al quinto mandato da sindaco del capoluogo siciliano. Avvocato e docente di diritto pubblico, ha iniziato il suo percorso politico nella Democrazia cristiana: è stato scelto dal presidente della Regione Piersanti Mattarella, nel 1978, come suo consigliere giuridico. La scelta di candidarsi per la prima volta in una carica elettiva è arrivata dopo l’uccisione del fratello minore dell’attuale presidente della Repubblica, due anni più tardi: nel 1980 è entrato a Palazzo Pretorio come consigliere comunale nelle file della Dc. Nella sua lunga carriera politica, è stato eletto per tre volte deputato alla Camera, prima con il partito antimafia La Rete, poi con Italia dei valori. Ha occupato anche un seggio all’europarlamento – solo per una legislatura – all’interno della Federazione europea dei partiti verdi.