Emiliano, sul sindaco di estrema destra Pippi Mellone nessun ripensamento: «Se lo mollo lo lascio ai fascisti: un giorno dirà che è antifascista»

Il presidente della Regione Puglia continua a prendere le difese del primo cittadino di Nardò, nonostante non abbia accolto la proposta del governatore di dichiararsi «antifascista»

Venerdì 22 ottobre, teatro Margherita di Bari. Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, sta partecipando a una lezione della scuola di formazione politica organizzata dall’associazione La Giusta Causa. In un suo intervento per spiegare il proprio posizionamento politico, Emiliano dice: «Io sono un post-partiti. Io sono un uomo di sinistra e lo sarò sempre. Ma il mio ruolo come uomo politico, il fatto che mi definisca un uomo di sinistra non vuol dire che non possa lavorare ad un progetto con persone che non sono di sinistra. Questo non cambia nulla della mia identità». Riflessione che stimola in uno dei giovani partecipanti una domanda sul suo rapporto con il sindaco di Nardò, Pippi Mellone. Come giustifica «un uomo di sinistra» il suo appoggio a un politico che si rifiuta di dichiararsi antifascista? «Non lo mollo – dice il presidente della Regione – , non lo lascio ai fascisti. La sua capacità di dire la parola “antifascista” sarà centrale per il futuro della nostra relazione politica. Mellone nella sostanza è sempre stato nel centrosinistra e speriamo di riuscire a spiegargli perché è necessario che quella parola venga detta. Nel frattempo, lo sto spingendo dannatamente in quella direzione. Se non ci dovessi riuscire, non sarà la prima volta che fallisco, ma ho fiducia nell’umanità e in questo ragazzo».


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