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La reazione di Zan: «Senatori meschini e vigliacchi. Vi vergognerete davanti allo specchio per tutta la vita» – Il video

27 Ottobre 2021 - 19:24 Fabio Giuffrida
alessandro zan chiesa
alessandro zan chiesa
Il promotore della legge contro l'omotransfobia interviene dopo che il Senato ha affossato il suo ddl. «Nelle prossime ore organizzeremo manifestazioni per chiedere diritti civili in questo Paese»

«Questo è un momento difficile, gravissimo. Una pagina brutta, triste per la nostra democrazia. Hanno utilizzato il voto segreto per nascondere le loro responsabilità». Queste le parole di Alessandro Zan, promotore della legge contro l’omotransfobia, oggi affossata al Senato grazie alla “tagliola” voluta da Fratelli d’Italia e Lega, da sempre contrari al ddl. «Oggi i senatori, a voto segreto, hanno votato contro questo provvedimento nascondendosi in modo vigliacco. Queste persone avranno difficoltà a guardarsi allo specchio per tutta la vita. Dire che votano a favore di una legge e poi, nel segreto del voto, votano contro. Vuol dire essere meschini», ha aggiunto in una diretta su Instagram. In merito all’applauso di alcuni senatori di centrodestra, che hanno esultato quando è stata approvata la “tagliola”, ha tuonato: «Non l’avrei voluto vedere, l’ho trovato inaccettabile. Dà l’idea di come il Senato sia lontano anni luce dal Paese reale che, invece, vuole i diritti».

Il doppio gioco di Italia Viva e il peso di Berlusconi sul voto di oggi

Sul fronte politico, l’attacco a Italia Viva di Matteo Renzi (oggi, peraltro assente, perché in Arabia Saudita): «Italia Viva ha cominciato a flirtare con i sovranisti e con il centrodestra dicendo che al Senato i voti non c’erano. Lega e Fratelli d’Italia non hanno mai avanzato disponibilità, hanno sempre provato ad affossare questa legge». Zan, nel corso della diretta, ha invitato tutti «a non mollare, a non demoralizzarsi», trattandosi di «una prima battuta d’arresto». Non di una sconfitta definitiva. Sul no al ddl Zan, secondo il promotore della legge, peserebbe anche la partita del Quirinale (con Silvio Berlusconi che sogna di diventare presidente della Repubblica e che non vuole, per nessuna ragione, mettersi contro Salvini e Meloni, gli unici disposti a votarlo per la corsa al Colle). «Vergognoso l’atteggiamento della presidente Bernini che, quando ci sono i Pride si colora di rainbow, tutta pro diritti. Oggi, invece, ha detto di votare convintamente a favore della “tagliola”. Berlusconi, per la partita del Quirinale, aveva la necessità che il centrodestra fosse compatto. Così si è giocata la partita del Quirinale sulla pelle nostra». Infine ha invitato a «continuare questa battaglia», anche nelle piazze: «Organizzeremo manifestazioni, delle forme di proteste, nelle prossime ore, nei prossimi giorni, per chiedere diritti civili in questo Paese».

Foto in copertina di repertorio: ANSA/MATTEO CORNER

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