L’Ue al muro contro muro con la Polonia: «Stop ai fondi se non rispetta lo stato di diritto». A Varsavia la multa più alta di sempre

Il commissario alla Giustizia, Didier Reynders: «Senza dialogo, useremo tutte le misure a nostra disposizione»

All’indomani della multa da record inflitta dalla Corte di giustizia europea alla Polonia, dall’Ue viene confermata la linea dura. Il commissario alla Giustizia, Didier Reynders, parlando al Parlamento europeo ha detto: «Siamo stati molto chiari. Useremo la condizionalità» che vincola il rispetto dello stato di diritto all’erogazione dei fondi europei. «Inizieremo con alcune lettere agli Stati membri, perché ci vogliamo impegnare nel dialogo sulle varie questioni. Speriamo che la Corte Ue decida a fine anno o all’inizio del prossimo sulla causa introdotta da Polonia e Ungheria. Ma lo ha detto la presidente della Commissione, useremo gli strumenti a nostra disposizione».


La multa inflitta dalla Corte Ue alla Polonia

Ieri la Corte di giustizia dell’Ue ha condannato la Polonia a pagare alla Commissione una multa giornaliera da un milione di euro per non aver smantellato la camera disciplinare dei magistrati (organismo controllato seppur in modo indiretto dal potere politico), scelta che mina l’indipendenza dei giudici. Come ha evidenziato Reynders, si tratta della multa «più alta mai comminata ad uno Stato membro». «Ora vedremo se Varsavia rispetta la sentenza o se pagherà la multa. Il 18 e 19 novembre andrò a Varsavia, per vedere se il dialogo è possibile, altrimenti useremo tutte le misure a nostra disposizione», ha detto il commissario.


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