Cop26, «Affrontare il clima come la pandemia»: la petizione di 14 attivisti per andare oltre i bla bla bla

Combattere la crisi ambientale come si è combattuto il Covid. È la petizione che Greta Thunberg e altri attivisti presenteranno ad Antonio Guterres, il segretario generale delle Nazioni Unite

Basta con i «bla bla bla» dei politici. È ora di mettere in campo operazioni concrete. Come? Trattando l’emergenza climatica al pari della crisi sanitaria mondiale. È questa la proposta di Greta Thunberg e di altri giovani attivisti, che stanno lavorando a una petizione da presentare a Antonio Guterres, il segretario generale delle Nazioni Unite, per esortarlo a fronteggiare la crisi climatica con la stessa forza con cui finora si è affrontato il Covid-19. A dare la notizia dell’iniziativa è il The Guardian, che ha visionato per primo il documento, al margine della Cop26. L’appello degli attivisti è quello di «mettere in moto una risposta generalizzata della Nazioni Unite all’emergenza». E di farlo in termini di «azione globale sul clima», a tutti livelli. «L’emergenza climatica, che minaccia ogni persona sul pianeta in un futuro prevedibile, è grave almeno quanto la pandemia globale – si legge nella bozza della petizione – Per questo richiede un’urgente azione internazionale analoga».


Un’anteprima del documento è stata già presentata all’Onu, dove è attualmente in discussione la dichiarazione di un’emergenza di livello 3. Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale, ha detto: «L’intera organizzazione si è mobilitata per spingere verso un’azione concreta per il clima, da parte degli Stati membri e del settore privato, oltre che ad affrontare le disuguaglianze, la disinformazione e la mancanza di solidarietà». Insieme all’attivista svedese, sono altri 13 i giovani promotori dell’iniziativa, provenienti da ogni parte del mondo: dagli Stati Uniti alle isole Marshall. Stando a quanto hanno dichiarato, Cop26 è stata una mera operazione di greenwashing, un vero e proprio «fallimento». Bisogna, invece, dichiarare un’emergenza climatica sistemica, nella speranza che una guerra dichiarata al cambiamento climatico comporti un dispiego di risorse e competenze tecniche senza precedenti.


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