Daniel Radcliffe, Rupert Grint e Emma Watson tornano sul set del primo film, nello speciale di capodanno HBO Max
Harry Potter torna vent’anni dopo, là «dove ha avuto inizio la magia». Il 16 novembre 2001 è uscito in tutto il mondo il primo capitolo della saga cinematografica del maghetto con gli occhiali. Vent’anni sono passati da quel giorno, eppure le avventure di Harry Potter continuano ad appassionare adulti e bambini. Ora, per celebrare l’anniversario cinematografico de «La pietra filosofale», il cast originale della serie si riunirà sul set di Londra, dove è stato girato il primo film, in uno speciale di HBO Max. La retrospettiva, intitolata Return to Hogwarts, sarà trasmessa il primo gennaio 2022 e porterà i fan «in un magico viaggio alla scoperta di uno dei franchise più amati di sempre», ha dichiarato l’emittente televisiva. Un evento che vedrà riuniti Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson, rispettivamente gli interpreti di Harry, Ron e Hermione, insieme al regista dei primi due film della saga, Chris Columbus. Parteciperanno alla reunion anche Helena Bonham Carter (Bellatrix), Robbie Coltrane (Hagrid), Ralph Fiennes (Voldemort), Jason Isaacs (Lucius Malfoy), Gary Oldman (Sirius Black), Imelda Staunton (Dolores Umbridge) e Tom Felton (Draco Malfoy).
Circolano diversi meme, post Facebook e articoli che riportano la notizia del presunto arresto del tedesco Klaus Schwab nella sua casa in Svizzera su richiesta di Europol. Di chi si tratta? Dell’autore della proposta per costruire una economia sostenibile per il post pandemia Covid-19, presentata nel World Economic Forum (WEF) insieme al principe Carlo di Galles, nota con il nome di Great reset e ritenuta dai complottisti come la prova dell’instaurazione del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale (NWO). La notizia dell’arresto è una bufala.
Per chi ha fretta
La notizia è stata diffusa dallo stesso sito canadese che aveva pubblicato la bufala dell’arresto del CEO di Pfizer.
Klaus Schwab si trovava a Dubai durante l’Expo 2020 e non risulta disdetto il prossimo appuntamento del 19 novembre presso il Bengaluru Tech Summit 2021.
Viste le attività di Europol e gli accordi con la Svizzera, la notizia non trova fondamento.
Non si hanno riscontri in merito a un arresto di tale portata. I siti che riportano la notizia citano come fonte il sito bufalaro canadese.
Analisi
Riportiamo un esempio della notizia diffusa online: «Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum (WEF). è stato arrestato nella sua casa di Cologny, in Svizzera, venerdì e accusato di molteplici accuse di frode. Una fonte della notizia afferma che è stato arrestato su richiesta di Europol in relazione a reati che avrebbe commesso durante la pandemia di Covid. Klaus Schwab è attualmente in custodia. Il suo avvocato non è stato immediatamente disponibile per un commento». Lo screenshot sotto riportato proviene da un post Telegram del canale Info Nesh.
Oltre ai post testuali, circolano anche articoli come quello del sito Controinformazione.info dal titolo «Klaus Schwab arrestato nella sua casa in Svizzera ? Fonti confermano la notizia»:
L’origine della notizia: il “castoro canadese”
L’articolo del sito Controinformazione.info, oltre a riportare un testo simile a quello pubblicato dal canale Telegram Info Nesh, cita la fonte della fantomatica notizia: «Esclusiva del castoro (conservative beaver)». Si tratta dello stesso sito canadese che aveva diffuso la bufala dell’arresto del CEO di Pfizer Albert Bourla (ne parliamo qui).
L’articolo del sito canadese risale al 12 novembre 2021. Dal giorno 9, Klaus Schwab si trovava a Dubai per una serie di eventi legati all’Expo 2020 organizzato negli Emirati Arabi. L’11 novembre teneva una conferenza pubblica insieme al ministro Mohammad bin Abdullah Al Gergawi. Non si trova alcun riscontro in merito al presunto arresto, mentre risulta confermato l’incontro previsto per il 19 novembre 2021 presso il Bengaluru Tech Summit 2021, ma veniamo all’Europol e la Svizzera.
L’Europol
Riportiamo un estratto dell’articolo diffuso online: «L’arresto di Klaus Schwab arriva mentre Europol prende provvedimenti contro gli ingegneri della “pandemia” del COVID-19. Ricercatori indipendenti avevano precedentemente scoperto che l’élite globale stava usando il COVID-19 come un’opportunità per testare misure autoritarie come la vaccinazione forzata, le carte d’identità digitali e la rimozione della proprietà privata».
L’Europol è un’agenzia dell’Unione Europea che «fornisce assistenza ai 27 Stati membri dell’Unione europea nella loro lotta contro la grande criminalità internazionale e il terrorismo», come riportato nel sito ufficiale. Le attività di lotta contro la criminalità dell’Europol riguardano le sostanze illecite, tratta di esseri umani, falsificazione dell’euro e altro ancora. Non risulta che le operazioni citate dai siti online sul presunto arresto siano di competenza dell’Europol.
L’Europol e la Svizzera
Nel sito dell’Ufficio federale della polizia fedpol (Svizzera) viene spiegata la collaborazione con l’agenzia europea:
La Svizzera ed Europol hanno stipulato un accordo di cooperazione che è entrato in vigore il 1° marzo 2006. Esso consente lo scambio di informazioni strategiche, operative e specializzate. A sostegno di questa cooperazione la Svizzera ha distaccato presso Europol all’Aia 3 addetti di polizia di fedpol e un attaché dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD). Nel 2018 il mandato previsto dall’Accordo è stato esteso per la seconda volta e contempla ora 30 categorie di reato.
L’accordo di cooperazione consiste nello scambio di informazioni, come spiegato nell’area dedicata del sito istituzionale svizzero.
Risulta strano che sia pervenuta una richiesta di arresto da parte di Europol alla Svizzera che, tra le altre cose, non fa parte dell’Unione europea.
Conclusioni
La fonte della notizia è lo stesso sito canadese Conservativebeaver.com autore della bufala dell’arresto del CEO di Pfizer. Non si trovano riscontri in merito al presunto arresto di Klaus Schwab in Svizzera, ma solo nei siti che riprendono il “castoro canadese”. Visti i ruoli di Europol e gli accordi con la Svizzera, il racconto fornito non presenta ulteriore fondamento. Entrambe le autorità erano state contattate dai colleghi di Reuters, ricevendo una secca smentita della notizia diffusa online.
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