Corsa alla terza dose, Bertolaso: «È l’effetto Kabul: la gente ha di nuovo paura»

Tra una metafora di guerra e una di pugilato, l’ex capo della Protezione civile spiega la sua ricetta per la regione dove tutto è cominciato

Ogni giorno 100 mila terze dosi di vaccini contro il Coronavirus. Da fare ovunque, anche nelle stazioni della metropolitana. È la promessa di Guido Bertolaso, a capo della campagna anti-Covid in Lombardia. L’ex capo della Protezione civile è, pacificamente, sul piede di guerra. I contagi aumentano anche nella prima regione tristemente colpita dalla primissima ondata dell’epidemia, e ieri qui si è registrato il dato più alto di contagi dal 6 maggio scorso: 2.207. Lo aveva già annunciato. Ora spiega che non c’è un ritardo: non era possibile cominciare prima la campagna per il richiamo:. «Se avessimo chiesto a tutti di tornare a vaccinarsi un mese fa non ci avrebbe ascoltato nessuno. Ora la gente è tornata ad avere paura e per questo va a caccia di clic di prenotazione. Da ottobre a metà novembre eravamo a 800 mila appuntamenti. Solo nell’ultima settimana ne abbiamo dati un milione», dice Bertolaso in un’intervista al Corriere della Sera. Il coordinatore lombardo lo definisce «effetto Kabul».


«Quando gli americani hanno detto che avrebbero lasciato l’Afghanistan nessuno ha battuto ciglio. Quando hanno visto che salivano sugli elicotteri c’è stato l’assalto all’aeroporto. Succede sempre così: fin quando non tocchi con mano che accade qualcosa di serio aspetti e speri. Poi ti muovi e tendenzialmente inizia la corsa». Il fatto è, prosegue Bertolaso, che gli scenari possibili impongono a suo dire l’accelerata, e “salire sul ring”. «Alla vigilia di Natale potremmo avere una pressione molto maggiore sugli ospedali: raggiungere il 20% di occupazione delle terapie intensive anche in Lombardia che come Regione sta meglio di altre. Per questo ora serve una spallata importante». Ecco perché il target è chiaro: passare dalle 60 mila dosi di oggi alle 100 mila al giorno – a regime – di dicembre. Anche nelle stazioni della metropolitana e nei centri commerciali «Serve un mese, ma fatto bene. A me non serve vaccinare a febbraio, sarebbe tardi. Con 2 milioni e mezzo di terze dosi prima di Natale abbattiamo il picco», spiega Bertolaso.


Infine un passaggio sulla prevista autorizzazione da parte dell’Ema prima e dell’Aifa poi al vaccino anti-Covid anche per la fascia di età dai 5 agli 11 anni. «Vaccinare i bambini è il miglior regalo di Natale che possiamo fare a loro e alle loro famiglie. Credo alla scienza, a quello che dice gente come Anthony Fauci o Alberto Mantovani, non alle chiacchiere di certi politici», dice Bertolaso. Per questo in Lombardia verranno organizzati incontri con e per i pediatri. «Dobbiamo ascoltare per poter spiegare bene che non ci sono rischi. Che è un passaggio importante per superare la pandemia. Credo molto nella campagna sui piccoli e sto negoziando alcune location ad hoc. Vogliamo che si possano vaccinare divertendosi».

In copertina ANSA/MATTEO CORNER | Guido Bertolaso alla conferenza stampa sull’andamento della campagna vaccinale in Lombardia, Milano, 17 Novembre 2021. 

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