«Usiamo i fondi del reddito di cittadinanza per combattere il caro bollette», la proposta della Lega a Draghi

Dopo la pioggia di emendamenti presentati, arriva un’altra, l’ennesima, richiesta al governo Draghi sulla legge di bilancio. Stavolta dalla Lega che mira a ridimensionare (ma non a demolire) il reddito di cittadinanza

La Lega stamattina ha incontrato, a Palazzo Chigi, il premier Mario Draghi per fare il punto sulla legge di bilancio. La delegazione era composta da Giancarlo Giorgetti e dai capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. In questa occasione la Lega «ha espresso al presidente del Consiglio Mario Draghi forte preoccupazione per il caro-bollette, che rischia di ridimensionare i vantaggi del taglio delle tasse, suggerendo di intervenire recuperando risorse dalla riforma del reddito di cittadinanza». Il partito guidato da Matteo Salvini, dopo l’endorsement del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi al reddito di cittadinanza, non vuole cancellare il sussidio ma mantenerlo solo per alcune «categorie ben precisate». E non è finita qui: la Lega ha chiesto anche di intervenire per aiutare alcuni settori come quello dell’automotive «senza dimenticare la necessità di destinare più risorse possibili alle persone con disabilità che hanno particolarmente sofferto le conseguenze della crisi Covid». Infine, i capidelegazione leghisti hanno chiesto la rottamazione delle cartelle esattoriali, meno burocrazia e rafforzamento della flat tax al 15 per cento «alzandola a 100 mila euro».


Una Manovra che, però, è partita tra le tensioni. Da una parte la bocciatura dei sindacati, dall’altra la pioggia di emendamenti presentati dai parlamentari. Cgil, Cisl e Uil hanno bocciato l’accordo tra partiti e governo sulle tasse: vogliono che gli 8 miliardi vengano usati per lavoratori dipendenti e pensioni. Intanto in commissione Bilancio al Senato i parlamentari hanno presentato la bellezza di 6.290 emendamenti, molti dei quali provenienti dai partiti di maggioranza. Forza Italia in testa con 1.108 emendamenti, seguito da M5s con 988, Lega con 976, Pd con 865 e Italia Viva con 468. Altri 890 sono arrivati dal Gruppo misto, inclusi i 250 di Leu e i 210 delle Autonomie; 785 quelli di Fratelli d’Italia.


Foto in copertina di repertorio: ANSA/CIRO FUSCO

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