Al Senato la sparata del filosofo Agamben: «Il primo obbligo sulla salute fu di Hitler» – Il video

Lo ha detto oggi, 7 dicembre, nel corso dell’audizione alla commissione Affari costituzionali del Senato

Ciclo di audizioni al Senato su vaccini e Green pass. A essere sentiti anche nomi noti per le loro posizioni scettiche nei confronti della vaccinazione, come Giorgio Agamben, sempre più controverso filosofo e autore del libro “L’invenzione di una epidemia” che già in passato ha definito i vaccini anti Covid «sperimentali», nonostante tutte le autorità sanitarie mondiali dicano il contrario. Secondo Agamben la prima volta in cui «lo Stato è intervenuto in modo obbligatorio sulla salute dei cittadini con un obbligo è stato lo Stato nazista per proteggere la razza ariana dalle malattie ereditarie». Agamben, dunque, ha citato Hitler: «La legge fatta approvare da Hitler nel 1933, appena salito al governo, portò alla sterilizzazione forzata di 400 mila persone», ha aggiunto oggi, 7 dicembre, in commissione Affari costituzionali al Senato. «È accettabile per una malattia con lo 0,2 per cento di mortalità che tutto un Paese venga sconvolto?», si è chiesto ancora. Dichiarazioni, e dunque video, che sui canali seguiti dai No vax stanno avendo un grande successo. «Dopo aver seminato per due anni terrore e paura si seminano ora odio e discriminazione, accusando senza fondamento chi ha scelto di non vaccinarsi di nuocere a chi è vaccinato e dovrebbe quindi sentirsi protetto. Una società fondata sull’odio non è una società libera. Il nostro Paese sta scivolando in una barbarie che non ha precedenti», ha concluso.


Gli altri interventi

Oltre ad Agamben, sono stati sentiti Marco Cosentino, direttore del Centro di Ricerca in Farmacologia Medica dell’Università dell’Insubria, e Alberto Donzelli, membro del Consiglio Direttivo e del Comitato Scientifico della Fondazione Allineare Sanità e Salute della Fondazione Allineare Sanità e Salute, secondo cui «le evidenze mostrano che la vaccinazione universale si associa a una maggior mortalità per adolescenti e giovani adulti. Serve una moratoria per la vaccinazione dei bambini 0-11 anni». Tra le persone audite anche Francesco Zambon, ex funzionario dell’Organizzazione mondiale della sanità e autore della pubblicazione, poi ritirata, sulle responsabilità del mancato contenimento della pandemia. «Per quanto sia utile dal punto di vista politico attribuire al green pass l’effetto booster per le vaccinazioni – ha dichiarato Zambon – è bene dire chiaramente che la letteratura scientifica è assolutamente discorde a riguardo».


«I fondamenti del Green pass e dell’obbligo vaccinale come strumenti per la protezione di salute e sicurezza pubblica sono, non solo inconsistenti, bensì rendono questi due strumenti rischiosi per la salute la sicurezza collettiva individuali», ha aggiunto, sempre nel corso delle audizioni di oggi, Marco Cosentino. «Le evidenze – ha spiegato – indicano che la vaccinazione non ha effetti apprezzabili sulla contagiosità e sulla circolazione del Sars-COV-2, è quindi un pericoloso equivoco fondarvi un qualsiasi Green pass perché introduce malintesi sensi di sicurezza e consente la circolazione di un enorme numero di persone potenzialmente contagiosi». E infine: «I rischi della vaccinazione sono solo parzialmente noti e tuttavia sono paragonabili o superiori ai benefici attesi per molte categorie».

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