Caserta, il paziente zero della variante Omicron è guarito: «Ringrazio i vaccini»

Il manager Eni racconta il decorso della malattia: Abbiamo fatto non so quanti tamponi. Ma siamo stati sereni fin dall’inizio proprio perché eravamo vaccinati»

Si chiama Gianfranco Importuna il dipendente di Eni positivo alla variante Omicron del Coronavirus. E da ieri non è più contagiato: la sua malattia risale al 16 novembre scorso, alla fine del mese è stata registrata la positività alla nuova variante. In un’intervista a Repubblica il manager oggi racconta il decorso della malattia per lui e la sua famiglia e il ruolo dei vaccini: «Abbiamo fatto non so quanti tamponi. Ma siamo stati sereni fin dall’inizio proprio perché eravamo vaccinati e confidavamo che non saremmo finiti in ospedale. Molti casi sono partiti senza sintomi, poi, durante il decorso della malattia si sono aggravati, quindi c’è sempre quel timore che potesse andare male soprattutto per mia suocera e mia madre. Non è accaduto e quindi voglio ribadire l’importanza della vaccinazione che è quell’ancora di salvezza a cui ti aggrappi.


Due anni fa quando ha iniziato a diffondersi il Covid il primo pensiero è stato: “Dovremo aspettare per il vaccino” e ci sentivamo persi. Rispetto a chi ha contratto il virus due anni fa siamo stati più fortunati perché la scialuppa di salvataggio l’avevamo». I suoi figli, spiega l’ingegnere, «sono abituati alle vaccinazioni. Hanno vissuto con me in Mozambico prima del Covid. Hanno la consapevolezza che esistono malattie e che i medici hanno trovato l’antidoto. Sanno che il vaccino salva la vita». Adesso ha intenzione di tornare subito in attività: «Voglio tornare all’estero a lavorare per la mia azienda che mi è stata sempre vicina. Non riuscirei a stare in un solo posto. Per me la vita è girare il mondo, conoscere persone, vivere esperienze e arricchirsi culturalmente entrando in contatto con altri popoli e non riuscirei a rinunciarvi».


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