Vaccini ai bambini, corsa alle prenotazioni: più di 50 mila richieste. Il ministero: «Avranno il Green Pass»

Lombardia, Piemonte e Toscana le regioni apripista. Oggi via libera agli appuntamenti nel resto d’Italia. Il sondaggio: «Un genitore su due dice sì»

La campagna vaccinale si estende ancora: da giovedì, 16 dicembre, in tutta Italia partiranno le somministrazione di Pfizer a tutti i bambini dai 5 agli 11 anni. Una questione delicata che non riesce a mettere d’accordo tutte le famiglie ma che vede nei numeri una prima corsa al vaccino che farebbe ben sperare. Solo nella giornata del 12 dicembre in Lombardia si sono contate quasi 25 mila prenotazioni. Un buon numero per sole 24 ore, discreto invece rispetto alla platea generale di 600 mila bambini lombardi. Piemonte e Toscana registrano invece rispettivamente circa quota 15 mila. Nel frattempo in arrivo c’è il primo milione e mezzo di dosi assicurata dal commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Le tre regioni citate hanno fatto da apripista per le prenotazioni, che a partire da oggi 13 dicembre, partiranno anche nel resto d’Italia. La platea di vaccinabili dai 5 agli 11 anni in Italia ammonta a circa 3,6 milioni di bambini. Riceveranno Pfizer in due dosi distanti dall’altra 21 giorni e in una quantità ridotta di un terzo rispetto a quella somministrata agli adulti. Gli esperti continuano a spiegare come immunizzare i bambini in questa fase delicata della pandemia sia importante per arginare la diffusione del virus nelle scuole e nelle famiglie. Da sempre il virus ha provocato meno danni nell’età pediatrica ma i dati dell’Iss per l’Italia spiegano come le ultime varianti abbiano attecchito di più proprio tra i giovanissimi, facendo aumentare anche i casi di ricovero. E anche un Paese campione come Israele che ha già vaccinato più di 100.000 bambini segnala, tra l’altro, un numero irrilevante di lievi effetti collaterali.


Anche i bambini con il Green pass

Una volta immunizzati, anche i più piccoli riceveranno il loro Green pass, proprio come succede per gli adulti. Nonostante questo non sarà obbligatorio richiedere la Carta verde ai minorenni under 12. Il ministero della Salute lo spiega nel dettaglio: «La certificazione verde Covid-19 è rilasciata a prescindere dall’età sebbene fino al compimento del dodicesimo anno di età i bambini siano esentati da qualsiasi utilizzo per accedere alle attività e servizi per i quali nel nostro Paese è obbligatoria». Dunque tutti i più piccoli vaccinati contro Covid-19 avranno il pass sanitario, ma dai 5 agli 11 anni non gli verrà chiesto per entrare in nessuno luogo pubblico. Fatta eccezione di quei casi in cui soggetti con età maggiore ai 6 anni dovranno rientrare in Italia dopo un viaggio all’estero. Alla luce di queste regole, l’ipotesi di alcune famiglie nelle ultime ore è stata anche quella di attendere il compimento dei 12 anni dei figli, età in cui il pass comincerebbe ufficialmente ad essere controllato. Ma, oltre al vantaggio della maggiore protezione dal virus, vaccinare subito con il farmaco pediatrico gli undicenni converrà anche per evitare che i ragazzini, compiuti i 12 anni, restino senza certificazione almeno per 15 giorni dopo la prima dose e dunque nell’impossibilità di accedere con le famiglie a ristoranti, bar, cinema, spettacoli, stadi per i quali anche a loro è richiesto quel Super Green Pass che invece non sarà chiesto ai più piccoli.


Un genitore su due dice sì

Il ministero della Salute ha fissato nel 50% della platea dei bambini vaccinabili dai 5 agli 11 anni la soglia minima da raggiungere per ritenersi soddisfatti. Per arrivare al tetto necessario bisognerà infondere fiducia a chi ancora appare scettico. Secondo l’ultimo sondaggio realizzato da Euromedia Research il 45,3% degli italiani si dichiara favorevole mentre il 30,9% continua ad essere contrario, con una platea di un vaccinato su 4. C’è poi il 23,8% degli intervistati che non sa esprimersi sulla questione. La ricerca restringe poi il campo sui genitori con figli dai 5 agli 11 anni: qui la percentuale favorevole alla vaccinazione anti Covid arriva al 57,3% con 1 genitore su 2 predisposto. Il 27,8%rimane contrario, con una madre o un padre su 4 che non sa esprimere una chiara opinione e che rimane in balìa di dubbi e domande. Euromedia Research spiega anche come sia il Nord Est la zona d’Italia a mostrare la più reticente di tutte a immunizzare i propri piccoli. «Una resistenza», aggiungono gli esperti, «strettamente collegata all’opposizione contro l’obbligo di vaccino dai 12 anni in su».

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