Remuzzi: «Attenti al contagio dei bambini a Natale. Per sconfiggere il virus ci vorranno altri due anni»

Il direttore dell’Istituto Mario Negri: «Il virus continuerà a circolare in modo endemico, inutile sperare nell’immunità di gregge»

Il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, in un’intervista rilasciata al Mattino parla dei nuovi scenari della pandemia di Coronavirus dopo l’emersione della variante Omicron: «Non sappiamo se si trasmette più velocemente o se provoca una malattia più grave. Ciò che è sicuro è che infetta chi ha già avuto Covid-19. Dunque in questo caso aver avuto la malattia non protegge dal contagio». Ma, fa notare Remuzzi, per ora l‘aumento dei casi in Sudafrica non è andato di pari passo con l’incremento delle ospedalizzazioni: «In ogni caso considererei la terza dose di vaccino come parte integrante del ciclo», anche se «non è detto che la quarta dose la debbano fare tutti. Forse toccherà solo a immunocompromessi e trapiantati».


Remuzzi poi parla del Natale: «Vanno valutate diverse condizioni per poi adottare comportamenti responsabili: valutare la presenza di bambini o di persone non vaccinate, o di persone vaccinate con una sola dose. Va sempre mantenuta una certa distanza, anche tra familiari, e va indossata la mascherina. E soprattutto deve essere assicurata l’areazione dei locali in cui si soggiorna». Infine, un pronostico sull’immunità di gregge: «Con queste condizioni non si potrà raggiungere. Sarà necessario coprire con la vaccinazione una parte importante della popolazione mondiale: solo in questo modo si potrà uscire dalla pandemia. La circolazione del virus continuerà a esserci ma in modo endemico. Quanto ci vorrà? Almeno due anni».


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