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Gimbe, la pandemia non frena: in 7 giorni +18% di contagi e ricoveri. L’allarme: «Andiamo verso la congestione degli ospedali» – I dati

16 Dicembre 2021 - 11:22 Redazione
Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, il rischio è che nei criteri di divisione delle zone venga sottovalutata la capienza degli ospedali

Secondo il report pubblicato dalla Fondazione Gimbe, il numero dei casi registrati nell’ultima settimana è più alto del 18 per cento rispetto a quelli della settimana precedente. Negli ultimi sette giorni i nuovi casi registrati sono stati 124.568, nei sette giorni precedenti erano 105.771. Una variazione che inizia a preoccupare anche gli ospedali: «Stiamo progressivamente andando verso una pericolosa congestione degli ospedali. Sul fronte ospedaliero aumentano ancora i posti letto occupati da pazienti Covid: +17,9 per cento in area medica e +11,2 per cento in terapia intensiva». La crescita è costante da due mesi: la media giornaliera dei casi è passata da 2.456 casi a 17.795. In 26 province italiane il numero di casi di Covid è arrivato a 250 su 100 mila abitanti.

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha criticato il sistema che è ancora in vigore per la divisione in zone rosse, arancioni e gialle: «Le ultime misure del Governo non hanno modificato i criteri per assegnare i colori alle Regioni, definiti quando non erano noti il declino dell’efficacia vaccinale e la necessità delle terze dosi e non incombeva la minaccia di una variante così preoccupante». Il problema riguarda soprattutto i posti letto negli ospedali: «I criteri lasciano alle regioni la massima autonomia nell’aumentare la disponibilità di posti letto per ridurre i tassi di occupazione, con il rischio di congestionare silenziosamente gli ospedali e limitare l’accesso alle cure ai pazienti non Covid».

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Procede la campagna per la terza dose: ora sono arrivate a 2,9 milioni

Negli ultimi sette giorni il numero delle persone che hanno ricevuto la terza dose di vaccino è aumentato rispetto alla settimana scorsa del 5,8 per cento: dal 6 al 12 dicembre sono state 236 mila contro le 223 mila della settimana precedente. Questo aumento è dovuto soprattutto al numero delle terze dosi che sono arrivate a 2,9 milioni. Le prime dosi somministrate in una settimana invece sono state 238 mila. Al momento ad aver ricevuto almeno una dose di vaccino è l’80,5 per cento della popolazione totale, mentre chi ha ricevuto almeno una dose è il 77,6 per cento.

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