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«Se non mi vedete più sui social vuol dire che sarò morta». Scomparsa in Qatar l’attivista 23enne Noof al-Maadeed: i sospetti sulla famiglia

16 Dicembre 2021 - 09:33 Redazione
A ottobre era ritornata in Qatar dalla famiglia da cui era già fuggita una volta. I gruppi per i diritti umani alle autorità qatariote: «Dateci prove che sia viva»

A ottobre era ritornata in Qatar dal Regno Unito dalla famiglia da cui era già fuggita una volta. La giovane attivista femminista Noof al-Maadeed era arrivata nel suo Paese con la promessa di non venire imprigionata ma dopo aver messo piede di nuovo in Qatar la 23enne sembra essere sparita nel nulla. «Se non mi vedete più sui social vuol dire che sarò morta», aveva scritto Noof al-Maadeed su Twitter e Instagram all’inizio di ottobre. Poi soltanto alcuni brevi messaggi a cui è seguito il silenzio. L’appello dei gruppi per i diritti umani che conoscono la giovane è ora rivolto alle autorità del Qatar: «Vogliamo le prove che la 23 enne sia ancora viva», dicono, dichiarandosi convinti che Noof al-Maadeed sia attualmente «detenuta in qualche modo o addirittura morta».

«Ha detto che se non postava più sui social media era morta. Quindi stiamo semplicemente agendo in base a ciò che ci ha detto di fare», ha continuato Khalid Ibrahim, capo del Gulf Center for Hueman Rights (GCHR). L’organizzazione ha sede a Beirut e si impegna contro le violazioni dei diritti umani in Medio Oriente. Secondo Ibrahim la 23enne potrebbe essere stata uccisa dalla famiglia. E spiega: «Noof al-Maadeed pubblicava aggiornamenti quotidiani sulla sua vita e il fatto che non lo faccia più è sintomo almeno di una detenzione se non di qualcosa di più grave. In particolare si teme che sia finita di nuovo nelle mani della sua famiglia da cui era scappata due anni fa dopo presunti attentati alla sua vita, documentando anche sui social la sua fuga». Dal canto loro le autorità del Qatar hanno assicurato che la giovane si trova attualmente «al sicuro e in buona salute» ma di non poter parlare «per una richiesta di privacy della famiglia». Ma dal GCHR i dubbi e la paura per Noof non si attenuano: «Il governo del Qatar può facilmente dimostrare alla comunità internazionale che è viva. Non hanno prove e questo ci preoccupa», ribattono.

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