David Rossi, Fico si schiera con la commissione (e stoppa i pm): «Fondamentale fare luce»

I pubblici ministeri che indagarono su Mps hanno scritto una lettera di fuoco alla commissione d’inchiesta. La risposta del presidente della Camera

Il presidente della Camera, Roberto Fico, si schiera a difesa della commissione parlamentare di inchiesta sulla morte dell’ex capo delle relazioni esterne di Mps, David Rossi. Come Open aveva anticipato ieri, 22 dicembre, con una mossa abbastanza unica nel suo genere, i pm titolari del fascicolo seguito alla morte del funzionario hanno nominato un avvocato che, nei fatti, si candida a difenderli dalle indagini parlamentari. Il legale, Andrea Vernazza, ha scritto una lettera alla commissione lamentando il comportamento del presidente Pierantonio Zanettin, e di due commissari, Luca Migliorino (M5s) e Walter Rizzetto (FdI), oltre alla decisione di nominare nuovi consulenti. I commissari non l’hanno presa bene e hanno scelto di investire della vicenda il presidente della Camera. Che oggi ha deciso di diffondere un comunicato di risposta: «Le prerogative e i poteri delle commissioni parlamentari d’inchiesta sono definiti dalla nostra Costituzione. La commissione sulla morte di David Rossi sta portando avanti il suo lavoro su una vicenda molto delicata su cui è fondamentale far luce».


Al di là delle schermaglie, per il momento più formali che sostanziali, la decisione dei pm Aldo Natalini, Antonio Nastasi e Nicola Marini di farsi assistere da un avvocato di primo piano del foro di Genova rende l’idea di come il clima attorno alla nuove indagini della commissione si stia scaldando. Due settimane fa, l’ex comandante provinciale dei Carabinieri, Pasquale Aglieco, aveva raccontato che la notte della morte di David Rossi, il 6 marzo 2013, i pm senesi che indagavano su Mps erano entrati nella stanza del funzionario e avevano inquinato la scena. Nastasi in particolare, secondo il racconto di Aglieco, avrebbe addirittura risposto al telefono di Rossi dopo la sua morte e ricomposto sul tavolo dei bigliettini di addio strappati. Anche in seguito alle indagini della commissione parlamentare, la procura di Genova ha deciso di avviare un’indagine verificando tra l’altro alcune immagini mai acquisite al fascicolo processuale. E ora l’attesa è per gennaio, quando i pm saranno convocati in commissione per dare la loro versione dei fatti.


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