Green pass Base, Super o Mega: dove e quando servono i tre tipi di certificato con le nuove regole

Dal 6 agosto scorso il pass sanitario è stato uno dei protagonisti della lotta al virus. Dal decreto del 23 dicembre è arrivato il “Mega”. Cosa cambia

Green pass, Super Green pass, Mega Green pass. È l’evoluzione di uno dei principali strumenti di lotta al Covid che dal 6 agosto 2021 scorso è arrivato a regolare, non con poche polemiche, la quotidianità di vaccinati e non. Nel pieno di una quarta ondata da record, il decreto Covid del 23 dicembre ha dettato le nuove norme anti virus per le festività. Tra queste anche importanti indicazioni su come e dove utilizzare le tre differenti forme di pass sanitario.


Green pass “base”

Un attestato di avvenuta vaccinazione, un esito negativo al tampone nelle 48 ore precedenti, una certificazione di avvenuta guarigione al virus negli ultimi 6 mesi. Il Green pass, ora chiamato “base” per distinguerlo dalle altre forme, è entrato in vigore il 6 agosto scorso estendendosi di volta in volta a nuovi luoghi e categorie di popolazione. Prima per palestre, piscine, teatri, musei cinema, ristoranti e bar al chiuso, poi, dal 1° di settembre, per scuole e università, ma anche mezzi di trasporto interregionali, aerei, navi, treni. E ancora per lavoratori esterni delle Rsa e mense, fino ad arrivare al 16 settembre, quando la Carta verde è diventata fondamentale per l’ingresso in ufficio o in fabbrica.


Adesso

Il decreto Covid festività del 23 dicembre ha ridotto le occasioni di validità del Green pass “base”. Non appena il documento verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale la Certificazione verde Covid-19 servirà soltanto a per prendere i mezzi pubblici e per accedere ai luoghi di lavoro

Super Green pass

Certificazione di avvenuta vaccinazione o guarigione avvenuta dal virus. Il Super Green pass elimina tra le sue opzioni di validità la possibilità di effettuare un tampone e accedere così ad alcune attività quotidiane in virtù della negatività accertata tramite test, rapido o molecolare che sia. In vigore dal 6 dicembre scorso, continuerà ad essere valido fino alla fine dello stato d’emergenza, il 31 marzo 2022. La sua prima applicazione è stata riservata per l’ingresso in eventi sportivi, a teatro, in bar e ristoranti al chiuso, feste e cerimonie pubbliche ma anche impianti sciistici e strutture alberghiere, sostituendo totalmente, per questi luoghi, il pass “base”.

Adesso

Il decreto festività ha esteso ulteriormente la validità del pass sanitario rafforzato. Già da Natale il Super Green pass risulta obbligatorio nei bar per la consumazione al bancone, ristoranti al chiuso, cinema e teatri, stadi, eventi sportivi e cerimonie pubbliche. Dal prossimo 10 gennaio il pass rafforzato Green sarà necessario se si vorrà accedere a musei e luoghi di cultura in generale, piscine, palestre, sport di squadra, centri benessere, spogliatoi e docce. E ancora centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri sociali e ricreativi, attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.

Mega Green pass

È l’ultima evoluzione del Certificato verde Covid-19. Si tratta del pass sanitario ottenuto con la somministrazione della dose booster. La nuova fase della campagna vaccinale dei richiami avrà ora un’implicazione pratica anche in termini di accesso a luoghi e attività. Il decreto per le festività stabilisce dal 30 dicembre prossimo l’obbligo di Mega Green pass, e quindi di certificazione di avvenuta vaccinazione con richiamo, per entrare nelle Residenze sanitarie assistenziali. Un luogo dove rimane fondamentale entrare protetti dal virus nella forma più rafforzata possibile. E che, in quasi due anni di pandemia, ha rappresentato uno degli ambienti più a rischio in termini di contagio e rischio di malattia. Proteggere gli anziani delle Rsa sarà dunque compito anche del Mega Green pass, certificazione che dovrà essere esibita da qualsiasi visitatore voglia accedervi. In alternativa, si potrà fare ingresso nelle strutture anche con Super Green pass. E quindi certificando di aver ricevuto le prime due dosi di vaccino. Ma soltanto se a questo si aggiungerà il risultato negativo di un test, rapido o molecolare, effettuato. Secondo indiscrezioni la stessa misura potrebbe essere prevista alla riapertura delle discoteche e dei locali notturni dopo il 31 gennaio 2022

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