In Evidenza Governo MeloniIsraeleBruno Vespa
DIRITTIArrestiCinaHong KongInformazioneVideo

Hong Kong, chiude il sito pro-democrazia Stand News. Arrestati giornalisti e amministratori – Il video

29 Dicembre 2021 - 11:20 Redazione
Il blitz della polizia è avvenuto questa mattina. La redazione è stata perquisita e il materiale sequestrato con l'accusa di «pubblicazione sediziosa»

Il sito web indipendente pro-democrazia Stand News di Hong Kong ha chiuso i battenti con l’accusa di «pubblicazione sediziosa». Lo ha reso noto la stessa testata sulla sua pagina Facebook. Il direttore ad interim, Patrick Lam, si è dimesso e tutti i dipendenti sono stati licenziati, si legge nel messaggio. Il sito web della testata e le sue pagine sui social media non saranno più aggiornate e saranno rimosse presto. Il post si conclude con un grazie: «Ringraziamo i nostri lettori per averci sempre sostenuto». Più di 200 poliziotti hanno preso parte al raid di questa mattina, ha riportato il South China Morning Post, un sito popolare tra gli attivisti di Hong Kong. La polizia ha fatto irruzione nella redazione del giornale arrestando sei persone; ora rischiano fino a due anni di carcere e una multa fino a 5mila dollari di Hong Kong (640 dollari Usa). Tra di loro un dipendente e un ex redattore di Stand News, nonché quattro ex membri del consiglio tra cui l’ex parlamentare Margaret e la cantante e attivista Denise Ho. Quest’ultima, è diventata un volto internazionale del movimento pro-democrazia di Hong Hong, apparendo sia davanti alle Nazioni Unite che al Congresso degli Stati Uniti. La polizia ha trascorso più di due ore a casa di Ho mercoledì: secondo quanto riportato da Cnn, gli agenti le hanno sequestrato telefoni e computer, nonché la carta d’identità e il passaporto. È stata poi portata in una stazione di polizia.

Denise Ho al G20

Gli arresti in diretta Facebook

La polizia è intervenuta nella redazione con un mandato di perquisizione e sequestro di «materiale giornalistico rilevante», emesso in base alla legge sulla sicurezza nazionale, una norma controversa imposta da Pechino nel 2020 per rafforzare le misure di repressione del dissenso. Testimoni hanno visto il caporedattore della pubblicazione, Patrick Lam, essere portato in manette negli uffici del media. Poco prima dell’alba, Stand News ha riferito in diretta su Facebook che la polizia era alla porta del vicecaporedattore Ronson Chan. «Il Partito comunista cinese continua a perseguire i giornalisti e i media che osano contraddirlo e dire la verità. Gli arresti di Denise Ho e Maraget Ng sono i primi esempi, tra gli altri», ha scritto su Twitter l’oppositore al regime Nathan Law, in esilio nel Regno Unito. Da masi Stand News era nel mirino delle autorità di Hong Kong: il capo della sicurezza nel territorio, Chris Tang, lo aveva accusato all’inizio di dicembre di aver pubblicato informazioni «di parte, diffamatorie e demonizzanti» sulle condizioni di vita nelle carceri. È la seconda testata giornalistica locale ad essere perseguitata dalle autorità. A giugno era toccato al quotidiano pro-democrazia Apple Daily, chiuso dopo che i suoi beni erano stati congelati e i suoi alti dirigenti arrestati in base legge sulla sicurezza nazionale.

Leggi anche: