L’Inps e le pensioni: «Via dal lavoro a 64 anni con la quota contributiva dell’assegno»

Il presidente Tridico: una soluzione di compromesso, poi a 67 anni arriverà la parte retributiva

Pasquale Tridico considera «un’operazione straordinaria» quella che ha portato all’attivazione dell’assegno unico per le famiglie. Intervistato da Il Messaggero, il presidente dell’Inps fa sapere che gli assegni richiesti sono stati «nelle prime 48 ore 110 mila». Per Tridico la misura è «un punto di partenza, non di arrivo» per contrastare il calo demografico del Paese. Mentre con Banca d’Italia, spiega il numero uno dell’Inps, è stato siglato un accordo che garantisce «il pagamento tra il 15 e il 22 di marzo a quanti avranno fatto domanda entro il 28 di febbraio». Poi ci sono le pensioni: «Nel triennio con Quota 100 si saranno pensionate circa 400 mila persone», rivela Tridico, per il quale si tratta di un numero di gran lunga inferiore alle stime iniziali. Con Quota 102, prevede, «usciranno poche migliaia di persone». Per questo l’Inps torna a proporre l’uscita a 64 anni con i contributi versati, una soluzione «di compromesso». Ovvero, «si può anticipare l’uscita a 64 anni ottenendo solo la quota contributiva dell’assegno. Poi dai 67 anni si riceverebbe anche la parte retributiva». Infine, Tridico propone di rendere gratuito il riscatto della laurea, perché spingerebbe i giovani a studiare e laurearsi, contribuendo così a sostenere le future pensioni.


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