Kazakistan, l’assalto alla tv in fiamme. Il governo: «Massima allerta antiterrorismo» – Il video

Da tre giorni il Paese è scenario di una rivolta popolare a causa dell’aumento dei prezzi del gas. Il presidente Tokayev: «Distruggere tutti i militanti»

Sono giorni di violenza e di sangue in Kazakistan, dove l’ultima notizia è quella dell’assalto all’edificio dell’emittente radiotelevisiva internazionale “Mir 24” ad Almaty. La struttura è in fiamme così come riportato dalle immagini dello stesso canale radiotelevisivo. Dopo aver sequestrato il palazzo, i manifestanti hanno tentato di forzare una trasmissione in diretta prima di distruggere l’ufficio e le attrezzature. I dipendenti del canale invece sono stati tutti evacuati in sicurezza. «L’ordine costituzionale è stato ristabilito in tutte le regioni del Kazakistan», ha detto il presidente Kassym-Jomart Tokayev, «ma è necessario proseguire le operazioni di antiterrorismo fino alla completa distruzione dei militanti». Da tre giorni il Paese è scenario di una rivolta popolare a causa dell’aumento dei prezzi del gas. L’assalto alla capitale finanziaria, Alminaty, ha provocato più di 3.000 arrestati dalla polizia e la decisione del presidente di sciogliere il governo nazionale. La cosa peggiore è il bollettino dei morti.


Nelle ultime ore sono state uccise 26 persone nella repressione delle proteste da parte delle autorità: il ministero dell’Interno kazako ha diffuso i dati di quella che chiama «un’operazione anti-terrorismo». E ha aggiunto: «Oltre al numero dei criminali armati eliminati, sono stati arrestati più 3mila delinquenti». Le stesse autorità nelle scorse ore avevano reso nota la morte di almeno 18 agenti delle forze dell’ordine, due dei quali sono stati trovati decapitati, sempre secondo la versione ufficiale. Oltre ad essere state «liberate e poste sotto maggiore protezione» tutte le regioni, nelle ultime ore il ministero ha reso noto l’istituzione di «70 posti di blocco». Il 6 gennaio le autorità kazake hanno bloccato internet e chiuso gli aeroporti, mentre dalla Russia sono arrivate le cosiddette «forze di pace»: 3.000 paracadutisti inviati da Putin per «aiutare a ristabilire l’ordine».


«Livello rosso di allerta»

«Sono terroristi», ha dichiarato il presidente Tokayev, sottolineando come le proteste siano «state orchestrate e istigate da forze esterne», senza però rivelare alcuna identità. Per queste ragioni il Consiglio di sicurezza nazionale ha decretato il livello rosso di massima allerta terrorismo. «Si temono attacchi sul suolo nazionale» ha detto il maggiore generale del Consiglio, Yermek Sagimbaev. Il livello rosso di allerta terroristica consentirà ora alle autorità di effettuare perquisizioni e ispezioni di abitazioni e automobili, di limitare temporaneamente la libera circolazione dei singoli cittadini e di condurre attività di sorveglianza e intercettazione tramite i sistemi di telecomunicazioni. Non solo. L’allerta decretata comporterà anche la piena mobilitazione delle forze di sicurezza e un generale inasprimento delle misure di sicurezza sul territorio nazionale.

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