Aifa frena: «L’azitromicina non è approvato contro la Covid». Ma finora le informazioni sul suo sito erano un po’ nascoste

Gli antibiotici non sono approvati contro la Covid-19, ma solo contro le sovrainfezioni batteriche. L’Aifa interviene, ma dovrebbe farlo anche nel proprio sito. Pfizer intanto ha garantito che il farmaco tornerà disponibile dalla fine di febbraio

Gli antibiotici non servono contro la Covid-19. Non è affatto una novità, infatti si tratta di farmaci utili per combattere i batteri e non i virus. Zitromax, prodotto a a base di azitromicina commercializzato dalla Pfizer, è però diventato introvabile nelle farmacie tanto che l’Aifa si è vista costretta a diramare un comunicato chiaro e diretto: «Non esistono antibiotici efficaci contro Sars-Cov-2». C’è molta confusione, dettata anche da un’estrema disinformazione soprattutto negli ambienti delle presunte cure domiciliari Covid-19 dove vengono associati a farmaci alternativi come l’idrossiclorochina e l’ivermectina, ancora oggi privi di fondamento scientifico.


«L’azitromicina, e nessun antibiotico in generale, è approvato, né tantomeno raccomandato, per il trattamento del Covid» spiega Aifa nella nota diffusa questa sera: «Fin dall’inizio della pandemia, Aifa ha scoraggiato fortemente l’uso dell’azitromicina per il Covid». Lo stesso sito dell’agenzia, però, riporta dei contenuti che potrebbero trarre in inganno gli utenti e vi spieghiamo perché.


La difficile lettura del sito dell’Aifa

Nel sito dell’Aifa è presente una sezione dedicata dal titolo «COVID-19 – scheda informativa AIFA su azitromicina», aggiornata al 9 aprile 2020, dove leggiamo:

Azitromicina: perché alcune fonti indicano il farmaco utile nella cura per Covid-19? Per quali pazienti è raccomandabile?

A queste e ad altre domande risponde una scheda elaborata dalla Commissione Tecnico Scientifica di AIFA sull’antibiotico della famiglia dei macrolidi.

La scheda contiene le prove di efficacia e sicurezza disponibili al momento.

Il documento è disponibile nella sezione “Farmaci utilizzabili per il trattamento della malattia COVID19” raggiungibile dal box “Link correlati”.

In pratica vengono fornite delle domande, ma non delle risposte. Per informarsi, il cittadino deve andare in basso nella colonna a destra, cliccare nel “bottone blu” «Farmaci utilizzabili per il trattamento della malattia COVID19» per poi arrivare a un elenco con i vari PDF con le schede relative a ogni farmaco. Quella relativa all’azitromicina bisogna cercarla, trovandola alla sesta riga dell’elenco.

Quando finalmente arriviamo alla scheda in formato PDF, bisogna andare fino a pagina 4 per leggere le «linee di indirizzo per l’uso terapeutico» nei casi Covid-19:

La mancanza di un solido razionale e l’assenza di prove di efficacia nel trattamento di pazienti COVID-19 non consente di raccomandare l’utilizzo dell’azitromicina, da sola o associata ad altri farmaci con particolare riferimento all’idrossiclorochina, al di fuori di eventuali sovrapposizioni batteriche.

Chi lo suggerisce e male

La nota dell’Aifa nella scheda di non facile lettura (soprattutto individuazione) spiega chiaramente che non va dato insieme a farmaci come l’idrossiclorochina. Al contrario, ci sono medici “alternativi” che prescrivono proprio il farmaco ritenuto erroneamente utile contro la Covid-19, in quanto non ci sono evidenze scientifiche sulla sua utilità, che lo propongono insieme all’azitromicina. Su quali basi? Ne avevamo parlato in un articolo del 16 giugno 2021 dove alcuni personaggi sostenevano falsamente che il mix di entrambi i farmaci aumentassero le percentuali di sopravvivenza dalla Covid-19 del 200%.

In un articolo del 23 ottobre 2021 erano tre i farmaci venduti in maniera scorretta: l’ivermectina, la colchicina e l’azitromicina. Queste, infatti, venivano vendute online come farmaci per una presunta cura contro la Covid-19. I Nas, all’epoca, avevano oscurato circa 42 siti internet che promuovevano illecitamente i farmaci. Teoricamente, gli antibiotici dovrebbero essere dati sotto prescrizione medica, ma in casi come quelli online risultano essere appetitosi per i credenti di certe pratiche. Inoltre, bisogna considerare che ci sono non solo medici “alternativi” che le prescrivono, ma anche farmacisti che potrebbero assecondare le richieste dei clienti.

Quando usare gli antibiotici

Lo sappiamo da inizio pandemia che contro la Covid-19, ossia una malattia causata da un virus, non serve un prodotto sviluppato contro i batteri. Gli antibiotici, come è stato spiegato più volte, possono essere utilizzati nei casi di sovrainfezione batterica nei pazienti Covid-19. Ecco quanto spiegato, ad esempio, in un articolo della Fondazione Veronesi del 16 novembre 2020:

Gli antibiotici devono essere prescritti a chi sta affrontando il Covid-19 tra le quattro mura di casa? «È fortemente sconsigliato l’utilizzo di azitromicina» […]

Una sola è l’eccezione contemplata: «Fatti salvi quei casi in cui vi sia il fondato sospetto di una contestuale infezione batterica». Tradotto: i macrolidi (categoria di antibiotici a cui appartiene l’azitromicina) non sono da utilizzare a scopo preventivo, ma soltanto quando l’evoluzione delle condizioni del paziente lascia supporre la comparsa di una (contestuale) infezione provocata da un batterio.

Pfizer: azitromicina disponibile da fine febbraio

Pfizer aveva già comunicato all’AIFA, il 3 gennaio 2022 e 12 novembre 2021, rispettivamente, l’indisponibilità della formulazione in compresse da 500mg e della polvere per sospensione orale da 200mg/5ml. Proprio stasera, la casa farmaceutica ha rilasciato un comunicato dove annuncia che si impegna per ripristinare le forniture, ma non nell’immediato. La carenza di antibiotici a base di azitromicina, incentivata anche dall’uso improprio, causerà diversi disagi da oggi fino a fine febbraio.

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