Tonga, una nuova eruzione del vulcano Hunga spaventa il Pacifico: scomparsa una cittadina britannica – I video

La donna, una 50enne, sarebbe stata spazzata via da un’onda dello tsunami. Australia e Nuova Zelenda inviano aerei di ricognizione

Il gruppo di esperti del Volcanic Ash Advisory Center ha segnalato un’altra grande eruzione avvenuta al largo di Tonga. Il vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, che con la sua esplosione ha causato già tsunami lo scorso 15 gennaio, continua a spaventare i piccoli arcipelaghi del Pacifico, le coste australiane, giapponesi e statunitensi. Intanto, il regno di Tonga è rimasto isolato: solo a livello locale sarebbero state ripristinate le linee di comunicazione. Australia e Nuova Zelanda hanno deciso di inviare aerei da ricognizione sul Paese insulare per cercare di quantificare i danni. Seppure l’eruzione vulvanica abbia danneggiato diverse infrastrutture essenziali, i primi voli sulle isole sembrerebbero escludere un bilancio catastrofico in termini di vire umane.


La scomparsa di Angela Glover

La Croce rossa, tuttavia, ha stimato che lo tsunami potrebbe aver interessato circa 80 mila persone. «Al momento, sappiamo che ci sono danni significativi e che i resort turistici sulla costa sono inservibili», ha dichiarato Zed Seselja, ministro australiano per il Pacifico. L’aeroporto di Tonga, invece, non è stato intaccato gravemente ed è ancora attivo. Nell’arcipelago sono stati segnalati problemi di approvigionamento di acqua potabile. C’è cautela, però, da parte del governo di Tonga nel far arrivare aiuti: il timore è che insieme a volontari e beni di prima necessità possa arrivare anche il Coronavirus sulle isole. Per questo, l’indicazione delle autorità è che gli aiuti vengano sottoposti a misure di quarantena prima di essere distribuiti e che il personale umanitario che si occupa del trasporto non sbarchi nelle isole.


Ufficialmente, non sono state segnalate vittime. Si è diffusa però la notizia della scomparsa di una cittadina britannica, Angela Glover. La 50enne viveva a Tonga dal 2015, dove gestiva un negozio di tatuaggi nella capitale Nuku’alofa insieme al marito James. La stampa internazionale scrive che la donna sarebbe stata spazzata via da un’onda dello tsunami mentre si trovava vicina alla spiaggia. Sabato 15 gennaio, il vulcano sottomarino ha gettato nel cielo una nuvola di cenere e vapori che ha raggiunto l’altezza di 20 chilometri. La sua esplosione è stata così forte da essere avvertita anche in Nuova Zelanda, a circa 2.383 chilometri di distanza. Onde più alte di un metro si sono sviluppate nel Pacifico e hanno raggiunto, con diversa entità, le sponde statunitensi, giapponesi e australiane.

«Un paesaggio lunare»

Dopo il fenomeno naturale, le isole di Tonga sono quasi integralmente coperte di cenere. L’arcipelago sembra «come un paesaggio lunare», ha dichiarato Peter Lund, Alto commissario neozelandese a Tonga. La premier della Nuova Zelanda si è semplicemente soffermata sui «danni significativi» ancora da valutare con precisione. Ai residenti di Tonga è stato raccomandato di bere soltanto acqua in bottiglia – la cenere sta contaminando le riserve idriche – e di indossare le mascherine per protegere i polmoni. Secondo gli scienziati che stanno analizzando quanto accaduto, hanno descritto l’eruzione dell’Hunga Tonga Hunga Ha’apai come una delle più violente registrate sul pianeta negli ultimi 30 anni. La nuvola che è stata lanciata in atmosfera dal vulcano sottomarino, situato a 65 chilometri a Nord di Nuku’alofa, la capitale di Tonga, aveva un diametro di 260 chilometri.

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