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Quarta dose anche in Europa? Ema apre ai «soggetti deboli». Le ipotesi sui richiami: «Ogni inverno, come per l’influenza»

18 Gennaio 2022 - 17:31 Redazione
«Potrebbe poi essere desiderabile sincronizzare le vaccinazioni con l'arrivo della stagione fredda» spiegano dall'agenzia europea per il farmaco. Il vaccino anti Covid diventerebbe molto simile al vaccino anti influenzale

Non tre, ma quattro dosi di vaccino anti Covid: è questa l’indicazione data dal capo della strategia vaccinale dell’Ema, Marco Cavaleri, per tutti quei soggetti «con sistema immunitario gravemente indebolito. Sarebbe ragionevole che le autorità sanitarie pubbliche prendano in considerazione la somministrazione di una quarta dose». In realtà solo una settimana fa il capo della strategia vaccinale aveva sconsigliato di ricorrere a continui richiami in breve tempo: «potrebbe essere considerato parte di un piano di emergenza, ma vaccinazioni ripetute a brevi intervalli non rappresenterebbero una strategia sostenibile a lungo termine», aveva detto. Invece ora la linea dell’Ema sembrerebbe andare nella stessa direzione di quanto fatto finora dallo stato di Israele. Nel Paese sono infatti state somministrate circa 300 quarte dosi ad operatori sanitari: ma i risultati di uno studio hanno dimostrato che la quarta dose aumenta sì il livello degli anticorpi dell’organismo. Ma non abbastanza da riuscire ad immunizzare i soggetti vaccinati contro la nuova variante. Per arginare l’infezione «potrebbe poi essere desiderabile sincronizzare le vaccinazioni con l’arrivo della stagione fredda». Il farmaco anti Covid diventerebbe molto simile al vaccino anti influenzale, «in modo da aumentare la risposta anticorpale proprio nel momento in cui è maggiormente necessario».

Nessuna controindicazione per la somministrazione in gravidanza

Gli ultimi dati sulla sicurezza forniscono rassicurazioni sull’uso di vaccini mRna per il Covid-19 durante la gravidanza. I farmaci «non causano complicazioni di gravidanza per le donne in gravidanza e i loro bambini». Per la ricerca sono state coinvolte circa 65.000 donne in gravidanza in diverse fasi e non è stato «trovato alcun segno di un aumento del rischio di complicazioni di gravidanza, aborti spontanei, parto prematuro o effetti negativi nei bambini non ancora nati dopo la vaccinazione mRna». Gli studi hanno anche dimostrato che i vaccini Covid-19 sono tanto efficaci «nel ridurre il rischio di ospedalizzazione e morte nelle persone in gravidanza quanto nelle persone non incinte», ha detto l’Ema. Gli unici effetti collaterali riscontrati sono quelli che appaiono anche nelle pazienti non incinte: dolore al sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, arrossamento e gonfiore al sito di iniezione, dolore muscolare e brividi. Infine, le donne che sono incinte o potrebbero rimanere incinte nel prossimo futuro sono incoraggiate a vaccinarsi.

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