Le card vaccinali di De Luca finiscono davanti alla Corte dei Conti. Erano costate 3 milioni di euro

La carta introdotta dalla regione era una sorta di Green pass, attestava la vaccinazione e permetteva di accedere ad alcuni servizi. Poi il Green pass è arrivato davvero

Una carta, come la tessera sanitaria o la carta di identità digitale. Colori tra l’azzurro e il blu, scritta in bianco «Attestato di vaccinazione» e sotto dati personale e QR Code. Una carta su cui ora la Corte dei Conti ha deciso di aprire un fascicolo, al momento «coperto da segreto». Nel maggio 2021 Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania, aveva annunciato l’introduzione di questo strumento per promuovere le vaccinazioni sul territorio. Un Green pass ante litteram, visto che questa card vaccinale doveva servire anche per accedere ai mezzi pubblici e muoversi nella regione. Costo dell’operazione: tre milioni di euro. Il problema è che poi il Green pass è arrivato davvero e la funzione di queste card si è completamente persa. Ora le card sono inutili, tanto che, come riporta il quotidiano la Repubblica, persino nel palazzo della Regione viene chiesto il Green pass.


Ma il problema non è solo legato all’arrivo del Green pass. Nelle fasi primordiali di questo progetto era arrivata la bocciatura da parte del Garante della privacy. Il motivo? Il piano della regione non poggiava su nessuna base giuridica: «Disposizioni di questa natura, che condizionano diritti e libertà personali sono ammissibili, infatti, solo se previsti da una idonea normativa nazionale e non da un’ordinanza regionale». Oltre ai tre milioni di euro sotto l’occhio della Corte dei Conti nel mirino dei giudici ci sarebbero anche i metodi di consegna delle prime carte. All’inizio dell’operazione le card vaccinali arrivavano a casa con posta raccomandata o venivano portate direttamente dal personale delle aziende sanitarie.


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