Falsificavano i tamponi e i test per i tumori: sequestrata una farmacia a Monza

La farmacia era già stata chiusa per mancanza di requisiti sanitari. I due titolari invece erano stati sospesi per non aver fatto il vaccino

Falsità ideologica, falsità materiale in atti pubblici e in certificati, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità ed esercizio abusivo della professione di farmacista. Sono questi tutti i reati che i carabinieri contestano ai titolari di una farmacia di Renate, in provincia di Monza. Al centro delle indagini una serie di tamponi e prelievi falsificati tra cui molti test molecolari per il Coronavirus. Alcuni campioni falsificati in questa farmacia dovevano servire anche a cercare dei marcatori per i tumori. A gestire la farmacia erano un fratello e una sorella. Nei mesi scorsi entrambi sono stato sospesi per per non aver fatto il vaccino. Al momento la farmacia risulta sotto sequestro, in passato era stata chiusa per mancanza di requisiti sanitari. Le indagini dei carabinieri sono partite da una donna. Secondo le informazioni diffuse fino a questo momento aveva accompagnato il figlio in farmacia per fare un tampone molecolare ma una volta ricevuto l’esito si era accorta di una serie di irregolarità. Partendo da questo i Nas di Milano e gli ispettori Ats hanno trovato altri 15 referti falsi, tra cui uno di un test per scovare un tumore. Accertamenti sono in corso anche sul certificato di vaccinazione presentato da uno dei titolari. Secondo il Green pass presentato dall’uomo infatti la vaccinazione sarebbe avvenuta undici giorni dopo la guarigione dal Covid.


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