Cartabellotta contro il Green pass illimitato: «Un loop da cui non si riesce a uscire con la scienza»

Il presidente della Fondazione Gimbe: «C’è voglia di allenare le restrizioni ma abbiamo quasi tre milioni di positivi»

Mentre il report settimanale di Gimbe certifica il calo delle vaccinazioni, il presidente della fondazione Nino Cartabellotta in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano chiede che il Green pass abbia durata limitata e cancella le zone a colori. Cartabellotta nota prima di tutto che l’Europa va in ordine sparso sulle restrizioni: «Desiderio sociale, gestione sanitaria e decisioni politiche iniziano a disallinearsi tra i vari Paesi, dove valori differenti possono condizionare le scelte. In Italia trovo un po’ stucchevole il dibattito, in fondo stiamo superando la quarta ondata senza aver chiuso quasi nulla e chi è vaccinato con tre dosi non ha alcuna limitazione. In ogni caso, oggi la “voglia di allentare” stride con oltre 2,7 milioni di positivi che hanno portato a un lockdown di fatto (senza ristori)».


Ma il Green pass illimitato non piace a Cartabellotta: «Deve avere una scadenza, idealmente allineata con la durata della protezione vaccinale. Ma visto che l’Ema, in assenza di dati, non raccomanda la quarta dose per la popolazione generale, siamo entrati in un loop da cui non si può uscire facendo riferimento a evidenze scientifiche. Inoltre, dal punto di vista giuridico, uno strumento che limita le libertà non può avere durata illimitata, la temporaneità è un principio base».


Sulla proposta di abolire la zona bianca, gialla e arancione invece Cartabellotta è favorevole: «Il sistema dei colori non ha più ragione di esistere: nessuna differenza tra zona bianca e gialla e in arancione, le (poche) restrizioni si applicano solo ai non vaccinati. Peraltro, la sua abolizione fa decadere la richiesta di cambiare i criteri di classificazione dei ricoveri che, per ragioni cliniche, organizzative e medico-legali, è inaccettabile e rischiosa. Oltre i 50 casi per 100 mila abitanti il contact tracing non è fattibile e oggi sono oltre 4.500: le Regioni chiedono di abolire quello che non riescono a fare da tempo». Successivamente Cartabellotta su Twitter ha detto che il titolo del Fatto è «un po’ forzato».

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