Auto con targhe estere, arrivano le multe per chi non è in regola

La pratica, nata dieci anni fa, viene usata per sottrarsi alle tasse sui veicoli a quattro ruote. Ora è arrivata la stretta

La chiamano «esterovestizione»: si tratta di quella pratica che consiste nell’immatricolare le proprie auto con targhe estere, nata circa una decina di anni fa. Una scappatoia per sottrarsi al pagamento delle tasse sui veicoli a quattro ruote, per evitare gli aumenti sulle assicurazioni, le multe e i controlli patrimoniali del fisco. Ma da oggi scatta la stretta, dopo l’entrata in vigore della Legge europea 2019-2020, approvata dalla Camera prima di Natale e quindi dell’articolo 93bis del Codice della strada. Si comincia dalla circolazione: i veicoli con targa estera di proprietà di residenti in Italia potranno circolare nel Paese per tre mesi anziché due da quando l’interessato ha preso la residenza italiana. E le sanzioni varranno anche se alla guida del veicolo c’è un residente all’estero differente dal proprietario. Per quanto riguarda proprio le multe, si va dai 400 ai 1.600 euro per i proprietari di veicoli, «compresi quelli che ne consentono la circolazione a chi trasgredisce, che a distanza di tre mesi dall’acquisizione della residenza non hanno provveduto a immatricolare in Italia un’auto con targa estera», come riporta Il Messaggero.


Tra le nuove regole, ce n’è poi una che riguarda «i mezzi con targa estera, condotti sul territorio nazionale da un soggetto avente residenza anagrafica in Italia». Se l’identità non coincide con quella dell’intestatario del veicolo, «deve essere custodito all’interno del veicolo un documento, sottoscritto con data certa dall’intestatario, dal quale risulti in modo chiaro il titolo e la durata della disponibilità del veicolo». Il limite per utilizzare il mezzo con questa modalità è di 30 giorni: se superato, il titolo e la durata della disponibilità del veicolo «devono essere registrati nel Pubblico registro automobilistico. Se ciò non avviene scatta una multa compresa tra 712 euro a 3.558 euro. La stretta coinvolge stavolta pure i rimorchi».


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