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La protesta dei sindaci contro il caro-energia: mezza Italia al buio, si spengono le luci da Milano a Napoli – Il video

10 Febbraio 2022 - 20:25 Redazione
La protesta organizzata dall'Anci per chiedere più fondi al governo Draghi: «Hanno aderito 3 mila Comuni»

Una protesta nazionale per il caro-energia. È quella che stasera hanno messo in scena i sindaci di molti Comuni d’Italia, 3 mila secondo l’Anci su un totale di 7.904. Perché le bollette degli enti locali stanno diventando insostenibili, come dice l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani. E perché il governo Draghi deve stanziare maggiori fondi per i Comuni, che lamentano un ammanco totale di 550 milioni di euro. «Le risposte dal governo alle nostre richieste – ha detto nei giorni scorsi Antonio Decaro, presidente dell’Anci – non sono sufficienti. Evidentemente non si percepisce il rischio che questa crisi si ripercuota negativamente sui bilanci degli enti locali e di conseguenza, soprattutto, sulla possibilità di erogare con continuità i servizi pubblici ai cittadini».

Black out dalle 20 alle 21

«Milano, città dalle mille luci, domani sera dalle 20 alle 21 si spegnerà attraverso due dei luoghi più rappresentativi, Palazzo Marino e il Castello Sforzesco», aveva scritto su Facebook il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. «Serve un intervento deciso e tempestivo del Governo a sostegno dei cittadini e dei Comuni italiani. Per questo domani alle 20 spegneremo la Mole Antonelliana per un’ora, in segno di solidarietà e di adesione alla campagna sostenuta dall’Anci nazionale», aveva dichiarato il primo cittadino di Torino Stefano Lo Russo. A fare eco anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: «Il caro bollette ha un impatto molto significativo sui conti di Roma, tra 40 e 50 milioni in un anno, pari a 3 anni di trasporto scolastico, 3 mesi di mense e 180 km di manutenzione stradale. Per questo partecipiamo all’iniziativa insieme a tanti Comuni per far intervenire il Governo. Il caro bollette colpisce infatti non solo i Comuni ma anche i cittadino».

A Firenze il sindaco Dario Nardella ha spento Palazzo Vecchio. «È un gesto eclatante», dice il primo cittadino, «per il Comune di Firenze stiamo stimando un ammanco superiore a 10 milioni di euro, sono tutti soldi che se vengono a mancare – sottolinea Nardella – rischiano di costringere il comune a tagliare i servizi». I primi cittadini non chiedono l’autorizzazione allo scostamento di bilancio ma vogliono un fondo, ha spiegato ieri il sindaco di Bologna Matteo Lepore. «Non chiediamo extra deficit – ha detto in una intervista a Repubblica l’esponente dem che guida il capoluogo emiliano – ma che vengano pensate delle misure sia economiche, sia di riduzione delle bollette, mettendo mano alle politiche energetiche e di approvvigionamento».

Le altre città

Al buio per un’ora, dalle 20 alle 21, anche le Mura veneziane di Bergamo, piazza Unità d’Italia a Trieste, i Quattro Canti a Palermo, il Maschio Angioino a Napoli. In Abruzzo oltre 20 Comuni aderiscono alla protesta insieme alla Provincia di Chieti. Sul piede di guerra anche il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna che, per sensibilizzare il governo, aveva già spento prima delle 20 le luci notturne interne del castello e dei palazzi comunali. Piena adesione dai Comuni di Anci Sicilia mobilitati dal presidente e sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ha lanciato l’allarme anche per gli effetti che i rincari produrranno anche sulle società partecipate.

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