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Covid, finte vaccinazioni per ottenere il Green pass: medico di Ascoli agli arresti domiciliari

12 Febbraio 2022 - 09:03 Redazione
L'ordine di arresto è arrivato dalla procura di Fermo. L'ipotesi di reato è di falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale, di peculato e truffa ai danni dello Stato

Falsi certificati di vaccinazione anti Covid per far avere il Green pass ai pazienti No vax. La segnalazione sul medico vaccinatore imbroglione è arrivata ai Nas di Ancona, che con il supporto dei militari del comando provinciale di Ascoli Piceno, hanno attivato subito l’indagine. Il risultato è stato l’ordine di esecuzione di custodia cautelare agli arresti domiciliari da parte della procura di Fermo. Il giudice per le indagini preliminari ha deciso così per il medico di medicina generale operante nella provincia di Ascoli Piceno che, secondo quanto verificato dalle forse dell’ordine, avrebbe quindi attestato in modo falso l’avvenuta immunizzazione da Covid-19. Lo scopo era far ottenere il pass sanitario anche senza vaccinazione, coinvolgendo nell’azione illegale anche diverse persone provenienti da altre regioni. L’ipotesi di reato è di falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici insieme a peculato e truffa ai danni dello Stato.

Secondo le indagini la falsa attestazione delle vaccinazioni sarebbe avvenuta tramite l’inserimento dei dati dei pazienti nella piattaforma vaccinale del servizio sanitario. L’accusa di peculato riguarda invece la presunta dispersione di vaccini anti Covid ricevuti dal servizio sanitario regionale e mai somministrati. Il caso seguito dalla Procura di Fermo è solo uno dei numerosi episodi registrati dall’inizio della campagna vaccinale anti Covid. Solo un mese fa nella vicina zona di Ascoli Piceno erano state 120 le dosi di vaccino buttate da un medico vaccinatore per evitare la somministrazione ai pazienti e far ottenere loro comunque il pass sanitario. Per i vaccini finiti tra i rifiuti il professionista era stato arrestato e portato in carcere con l’accusa di falso in atto pubblico e peculato.

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