L’epidemiologo La Vecchia: «Omicron ha contagiato il 60% dei cittadini, a marzo addio alla pandemia»

Il professore: «Molti non se ne sono nemmeno accorti, o non si sono registrati, avendo avuto sintomi molto blandi»

Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’Università Statale di Milano, in un’intervista rilasciata all’edizione milanese di Repubblica dice che la pandemia si sta spegnendo e a marzo potremo dirle addio. «Omicron ci ha sorpresi: i ricoveri sono dimezzati in tre settimane, le rianimazioni sono scese del 40 per cento, il picco di metà gennaio ormai è lontano – spiega La Vecchia – . Ci aspettavamo che facesse in fretta a scendere quando abbiamo visto che da metà dicembre a metà gennaio c’era stato un aumento di dieci volte dei contagi. Però non avevamo intuito che il quadro clinico sarebbe stato così diverso rispetto ai precedenti. La mortalità con le varianti precedenti era all’1 per cento, con Omicron è andata a 1 per mille».


Il quadro è radicalmente migliorato grazie ai vaccini: «Sembra che abbia contagiato tra il 12 e il 15 per cento della popolazione, ma la stima vera arriva al 50-60 per cento. Molti non se ne sono nemmeno accorti, o non si sono registrati, avendo avuto sintomi molto blandi. In questa situazione, tra copertura vaccinale e da guarigione, per forza la pandemia si va a spegnere». Ora, spiega l’esperto, da marzo, con il cambio di stagione, si potrà tornare alla vita normale. «Su quel che succederà in autunno, inutile fare previsioni oggi, ma penso che non ci saranno problemi drammatici, come quelli vissuti negli scorsi due anni. In Danimarca adesso hanno una variante di Omicron ancora più contagiosa ma ancora meno aggressiva: quindi tanti contagi, ma pochi malati gravi. Credo che anche da noi molto difficilmente si potrà immaginare qualcosa di più infettivo di Omicron».


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