Crisi ucraina, Di Maio: «Rischio concreto di un’operazione militare russa. Si valutano altre sanzioni» – Il video

Il ministro degli Esteri ha parlato in Senato degli ultimi sviluppi in Ucraina dopo l’aumento delle tensioni nel Donbass: «Vogliamo il dialogo, ma il margine si riduce ogni giorno di più»

Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha parlato in Senato per un’informativa sulla crisi ucraina. Stando a quanto ha riferito, Di Maio e Mario Draghi sono impegnati nella ricerca di una soluzione diplomatica per evitare «una guerra nel cuore dell’Europa». Tuttavia, ha detto il ministro, «riteniamo che non possano esserci nuovi incontri bilaterali con i vertici russi finché non ci saranno segnali di allentamento della tensione». La stessa linea è stata adottata nelle ultime ore anche dagli alleati dell’Unione europea, dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di riconoscere come russi i territori del Donbass. Gli accordi di Minsk prevedevano che le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk rimanessero, seppur con largo margine di indipendenza, sotto il controllo di Kiev. «Condanniamo la mossa di Putin e l’invio di sedicenti truppe per il peacekeeping», ha detto, riferendosi all’invio di contingenti militari in ucraina orientale dopo la firma del decreto in diretta tv. «Ricordo che si stima una presenza russa lungo i confini con l’Ucraina tra 170 e 190 mila unità».


Quella della diplomazia è una soluzione ritenuta ancora possibile, «anche se – ha aggiunto – con margini che si riducono di giorno in giorno». «L’Ue non è disposta a subire condizionamenti su suoi valori – ha detto – come dimostra la decisione di Berlino di sospendere le procedure autorizzative del gasdotto Nord Stream 2». Di Maio ha poi ricordato le sanzioni commerciali, politiche e personali imposte dall’Ue e dagli Usa ieri, 22 febbraio. Il pacchetto di misure è stato definito dal Consiglio dell’Ue dei ministri degli Affari esteri tenutosi ieri, subito dopo la riunione straordinaria del G7 (a cui lo stesso Di Maio ha partecipato). Le sanzioni sono direttamente collegate a sviluppi oggettivi sul terreno. Se necessario, ha ricordato, e in caso di altre azioni da parte russa, «potrebbero essere adottate ulteriori misure». «In conferenza stampa – ha detto il ministro – Putin ha affermato di riconoscere le pretese di Donetsk e Lugansk sul territorio di tutto il Donbass, chiedendo per giunta il riconoscimento dell’annessione illegale della Crimea. Questo duplice sviluppo rischia di aprire la strada ad un’operazione militare su larga scala della Russia in Ucraina».

Immagine di copertina: ANSA/ANGELO CARCONI

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