Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini vuole che la Russia faccia un passo indietro sull’Ucraina. E ricorda che anche i militari italiani sono attivi sul campo in Lettonia, in Romania e nel Mediterraneo. «La coesione che abbiamo dimostrato fino ad ora è necessario che si confermi sia a livello di Unione europea con il sistema delle sanzioni, che a livello Nato attraverso il mantenimento degli strumenti di deterrenza», fa sapere Guerini in un’intervista al Corriere della Sera. «Strumenti a cui anche l’Italia contribuisce con le attività sul terreno dei nostri militari in Lettonia, con l’air policing in Romania, con la sorveglianza marittima nel Mediterraneo orientale e con le ulteriori misure di innalzamento della prontezza operativa che in queste settimane sono state implementate. Misure che, ancora una volta, vanno intese come lo stimolo a un vero confronto costruttivo. Proprio questo è il senso della deterrenza: esortare la Russia a non alimentare il conflitto e scegliere la via della diplomazia».
Guerini respinge l’accusa che vuole il governo italiano così cauto per questioni geopolitiche: «Non c’è nessuna esitazione da parte dell’Italia, anzi vi è piena adesione alle scelte che tutti insieme a livello europeo stiamo contribuendo a realizzare. Certo, il tema dell’energia è un tema importante per i cittadini ed è giustamente considerato con la massima attenzione da noi e dai nostri partner, ma questo non rappresenta sicuramente un freno alla fermezza con cui dobbiamo affrontare questa crisi. Ciò detto, si impone una riflessione sul più ampio concetto di sovranità nazionale, che riguarda diversi settori strategici, tra cui quello dell’energia. Per questo, non a caso, alcune delle nostre missioni internazionali hanno come focus anche la sicurezza delle linee di approvvigionamento energetico».
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